‎La DESTRA

"La DESTRA è slancio vitale, volontà di potenza, spiritualismo laico, estetica della politica, saldezza morale, lealtà, onore, fedeltà alla parola data, coerenza con propri ideali, amore verso il popolo, capacità di sacrificio." A. Romualdi

Lavoro ai detenuti? Grazie ma, preferirei ai nostri figli.

Ieri pomeriggio, 28 novembre, si è tenuto a Chieti Scalo un seminario informativo dal titolo “Detenuti al lavoro, un'opportunità per le imprese”. L'incontro, organizzato dalla Camera di Commercio di Chieti e dall'Agenzia di Sviluppo, in collaborazione con il Provveditorato regionale amministrazione penitenziaria per l'Abruzzo e il Molise, è destinato alle imprese e incentrato sulle opportunità economiche e fiscali offerte dalle normative vigenti in tema di collocamento dei detenuti e sulle iniziative che favoriscono l'effettivo inserimento lavorativo.

Ma ci rendiamo conto? 

Nel 2010 i valori medi nazionali registrano un tasso di disoccupazione totale pari all’8,4%, una disoccupazione giovanile del 27,8% e una femminile del 9,7%. In provincia di Chieti, invece, il tasso di disoccupazione generale si è attestato al 10,1%, quello giovanile al 30,2% mentre la disoccupazione delle donne è stata pari al 14,8%.
Il 77,7% dei giovani teatini neanche lo cercano più il lavoro.
Daniele Giangiulli, direttore provinciale Confartigianato Chieti, leggendo questi dati aveva affermato “Bisogna riportare le micro e piccole imprese, che rappresentato più del 95% delle aziende censite in Provincia, al centro di un progetto di sviluppo nuovo in grado di valorizzare, soprattutto, i giovani e le donne».
Ed invece, dopo un anno durante il quale la crisi del lavoro si è addirittura acutizzata, mi vedo proporre “opportunità economiche e fiscali” per inserire i detenuti.
Mentre gli onesti cittadini vivono una angosciosa vigilia di Natale con la minaccia di nuove tasse e senza certezze per il domani, ci si preoccupa di favorire l’inserimento dei detenuti.

Vogliamo utilizzare i detenuti?

Ottima idea, visto che dopo che ci hanno danneggiato dobbiamo anche mantenerli, facciamoci risarcire, impieghiamoli in lavori socialmente utili, portiamoli a bonificare il parco fluviale del fiume Pescara, facciamo ripulire la citta dalle discariche abusive messe lì da altri delinquenti, hai voglia se ce ne sono di cose da fare!!! Facciamo in modo che la sera possano andare a letto stanchi ma soddisfatti di essersi  guadagnati il vitto e l’alloggio che NOI gentilmente gli offriamo. Sono detenuti che devono scontare una pena perché hanno arrecato danni alla collettività non sono mica villeggianti. Facciamogli capire quant’è dura la vita, quanti sacrifici dobbiamo fare noi, le persone oneste, quelle non privilegiate, per arrivare a fine mese.

                                                              La Monaca Vincenzo
Coordinatore cittadino –La Destra Chieti

Uomini siate non pecore matte!!!

L’amministrazione comunale, come ampiamente strombazzato, metterà in L.go Garibaldi un “tendone” per gli intrattenimenti del periodo natalizio.
         A fronte della crisi voci di corridoio ci dicono che l'installazione costerebbe 15.000 euro ... Poi, però, a questi dovrebbero aggiungersi (il riscaldamento? della tensostruttura), il costo delle luminarie e degli intrattenimenti ... e comunque, mi sembra di capire che l’intrattenimento non verrà distribuito, ma semplicemente localizzato …  e se sotto il tendone ci andranno pure gli ambulanti dell'"affollatissimo" mercatino che bivacca di tanto in tanto in piazza Santa Maria Maggiore ... ecco che, i pochi arditi che vorranno sfidare la crisi, si concentreranno in L.go Garibaldi lasciando deserto il Corso Roma, le parallele e non solo ... da lu cape cruce a la Piazz e fine a la Ville ... e le attività e negozi con solo i commercianti dentro.
         Non dico che Amministratori si nasce, ma certamente e non lo si diventa facendo i presenzialisti che sbucano come il prezzemolo su ogni media esistente a pontificare e sparare costrutti sgangherati … un Amministratore deve avere una visione del particolare nell’insieme ed una prospettiva del Bene Comune e deve saper interpretare le istanze popolari … invece vedo persone che brancolano continuamente nel buio aspettando solo che si accenda quel lumicino che gli possa far fare qualche mostra di sé. 
         Io 15.000 ma anche solo 10.000 euro li impiegherei in altro modo. Così, ad esempio, per i 20-30 giorni della ricorrenza natalizia ...
         Darei 1.000€ alla Parrocchia di San Nicola di Bari per l’uso della sala San Silvestro (con impianto di riscaldamento) dove i gruppi musicali,  le associazioni, anche per autofinanziarsi, potrebbero organizzare feste da ballo, serate con dj e quant’altro per l’intrattenimento in sicurezza e a km zero della gioventù guardiese ...
         Metterei a disposizione, di chi volesse e per l’animazione dei bambini, il Salone Comunale ...
         Darei  500€ all’Ente Mostra dell’Artigianato per l’uso del suo salone per esposizioni e convegni ...
         Darei 1.000€ al conduttore della sala polivalente di via Alcide Cervi per lo svolgimento di rappresentazioni, teatro dei burattini, proiezioni ...
         Impegnerei …
3.000€ per le luminarie … e ci esce na bell illuminazion! Non come quella che il Comune ha riservato ai s-festeggiamenti in onore di San Donato al modico costo di 6.700€
         3.500€ per il Concerto di Natale (mattina) e il Concerto di Capodanno (mattina ... a Vienna) al Cinema Teatro Garden
         500€ per acquistare (riutilizzabili quindi per altre manifestazioni) degli altoparlanti per la diffusione di sottofondi natalizi per chi passeggia … e pure 500€ per Panettone e Spumante per la notte di (sala) San Silvestro ...
         Ma ancora ... non esigendo l’occupazione del suolo pubblico, inviterei (pregandoli vivamente nel loro interesse) i commercianti a sistemare, davanti e nelle pertinenze delle loro attività, espositori, gazebo e quant’altro per creare un ambiente suggestivo e di richiamo ...
         L’ho buttata così, con spese in eccesso, ma all’atto pratico nei 10.000 euro riconprenderei anche dei soldi da impegnare per altre cosette …
         Il vero problema, però, è un altro … il Governo dei banchieri, nella pianificazione di una terrificante macelleria sociale, reintroduce l’ICI più o meno camuffato e se da un lato c’è la rabbia per un altro provvedimento ingiusto e incostituzionale, dall’altro la rabbia è maggiore perché l’entrata del balzello o una parte, andrebbe ai comuni ... e se questi soldi, nell’indifferenza di troppi, poi, verrebbero buttati da borghesi col sedere protetto come fanno i bambini viziati con le tende mentre tanti vivono già alla canna del gas … allora … Siate adulti, per la miseria. Non scorregge della Storia sotto i tacchi del potere.

Il Seg. de LA DESTRA Guardiagrele Paolo Damiano

Quando parlansi di politica del non voler fare!

Il momento è difficile, è inutile negarlo. Di soldi ce ne sono pochi, anche questo è scontato. La crisi colpisce senza pietà sotto i colpi devastanti degli speculatori finanziari agevolati dai cialtroni della politica.
Ma tutto ciò non deve rappresentare una giustificazione per le proprie coscienze, soprattutto quando si ricopre la carica di amministratore di un comune perché, questo ruolo, dovrebbe imporre di tutelare e, conseguentemente, valorizzare il proprio patrimonio architettonico. Ed invece ad Arielli ci si arrende senza neanche intraprendere una seria e coraggiosa battaglia per tutelare “Lo Spedale”.
Questo palazzo, il più antico del comune, versa in una condizione pietosa. Infruttuosi sono stati quei pochi tentativi, a dire il vero timidi, per ottenere una proficua risoluzione del problema. Fatto è che questo immobile cade a pezzi sotto gli effetti dell’incuria, dei fattori climatici e del trascorrere del tempo. E nel frattempo? Beh, nel frattempo il nulla.
Anziché proseguire con l’emanazione di ordinanze di demolizione, riteniamo che la strada maestra sia un’altra. La storia di questo comune, con la nota vicenda del Castello, dovrebbe imporci di seguire un percorso diverso ed iniziare a tutelare quel poco di patrimonio architettonico che Arielli ha ancora per le mani. Perché noi riteniamo che “questi cumuli di macerie e di pietre”, come qualcuno ironicamente ama definirli, se recuperati e sfruttati adeguatamente, possono rappresentare uno sbocco verso il mondo del turismo.
Per averne un esempio è sufficiente volgere lo sguardo al limitrofo comune di Crecchio, dove una amministrazione sapiente ha saputo valorizzare quello che aveva per le mani e non di certo fare piazza pulita a colpi di ordinanze di demolizione.
Quindi recuperare “Lo Spedale” ed al suo interno allestire un museo o una biblioteca comunale attrezzata e moderna. I buoni risultati richiedono impegno e denaro, ma tutto ciò non serve a nulla se alla base manca il coraggio di osare. Chi di dovere, allora, osi se capace, altrimenti si faccia da parte, ma non faccia perdere ulteriore tempo alla nostra cara Arielli!


Dott. Ballerini Gianluca
(Responsabile territoriale Arielli -Poggiofiorito)

I Manifesti di Paolo Damiano: No ICI

Incontro coordinatori cittadini della Provincia di Chieti

Sono molto soddisfatta della riunione del Coordinamento dei responsabili cittadini della provincia di Chieti. Un ottimo livello di presenze e, soprattutto, tanto entusiasmo e voglia di fare. Ricco il programma da sviluppare nelle prossime settimane: manifesti, gazebi nelle città principali contro la reintroduzione dell'ICI, convegno sul signoraggio. Abbiamo salutato i nuovi ingressi..nuove forze e nuovi territori. Prima di Natale inaugureremo la sede della Frentania...
Avanti tutta.. avanti con la Destra.
Anna Rita Guarracino
Segretario Provinciale
La Destra Chieti

Vengo a prendervi stasera con il mio pulmino blu!!!

La sorpresa è venuta qualche tempo fa quando un deputato è sceso in autorimessa con una delegazione di colleghi che dovevano presenziare a una manifestazione sportiva ufficiale. «Non vogliamo portarvi via troppe auto di servizio. Ci date uno dei van a disposizione?». Il responsabile del parco auto della Camera allargò le braccia: «No, non ci sono van disponibili». Eppure uno era lì  di fronte al gruppetto dei deputati: «Va benissimo quello con i vetri oscurati. Siamo in sette e ci stiamo!». Risposta imbarazzata del responsabile dell’autorimessa: «Mi spiace, quel van è a disposizione esclusiva del presidente della Camera, Gianfranco Fini. Non posso fare trasportare voi, non ho l’autorizzazione». È  stato così che a Montecitorio si è venuto a sapere che oltre al consueto corteo di auto di servizio per sé, i collaboratori e la scorta (tre auto blu che quando serve scaldano i motori a via dell’Impresa, quella che separa la Camera da palazzo Chigi), Fini ha anche un pulmino blu che si è fatto mettere a disposizione dal parco automezzi della Camera. Si tratta di una Lancia Phedra con sette posti, che era stata inserita in autorimessa insieme ad altri due modelli proprio per risparmiare sul trasporto dei deputati che ne hanno diritto per carica istituzionale (63) o perché temporaneamente in missione istituzionale. La logica di quella Lancia Phedra era quella del risparmio: se ad esempio un gruppo di deputati della commissione Difesa ha in programma una missione istituzionale per visitare le truppe italiane in Afghanistan, il van può accompagnarli all’aeroporto militare di Ciampino con un solo viaggio e un solo pieno di benzina. Quella era l’idea - perfino meritoria - dell’utilizzo dei van in alternativa alle berline di servizio. Oggi però non è più possibile, e non solo perché quella Lancia Phedra è ad uso esclusivo del presidente della Camera. Non è più possibile perché sull’auto i sette posti comodi standard non ci sono più. Fini ha fatto smontare i sedili posteriori e ha fatto riadattare il pulmino con vetri oscurati per utilizzarlo soprattutto durante i week end. Secondo testimonianze dirette raccolte da Libero, nello spazio così creato il pulmino blu accoglie giochi piuttosto ingombranti delle figlie del presidente della Camera e in più occasioni ha trasportato bombole di ossigeno e attrezzatura subacquea per rapide immersioni di Fini, che con questa nota passione stempera lo stress che gli procura la politica (e assai più difficilmente il superlavoro alla Camera, che in questa legislatura non si è quasi mai visto). A guidare il van è a turno uno degli autisti di fiducia del presidente, in organico a Montecitorio. Secondo i dati ufficiali forniti nel 2010 dall’allora ministro Renato Brunetta il parco macchine di Montecitorio dovrebbe ammontare a 20 autovetture, di cui due blindate. Nella comunicazione non si faceva riferimento ad alcun van, anche se questi ci sono. In tutto il palazzo oltre al presidente della Camera solo il segretario generale ha diritto a un uso esclusivo di autovettura. I mezzi a disposizione servono a rotazione i 63 deputati che hanno diritto ad averne. In caso di uso contemporaneo, la Camera ha un contratto con aziende di autonoleggio con conducente che è in grado di sopperire alle esigenze temporanee. Fini per altro è sembrato non apprezzare in modo particolare la dotazione di berline della Camera dei deputati. Tanto che nel 2010 fece acquistare dal suo vecchio partito, Alleanza Nazionale, una Bmw 750 nera, 3 mila di cilindrata, per circa 100 mila euro. E si fece mettere a disposizione il super suv anche per le esigenze istituzionali del presidente della Camera: lo trovava più comodo delle Lancia Thesis a disposizione. Quando il particolare divenne pubblico, Fini fece restituire a malincuore il super Suv per non alimentare nelle fila del suo ex partito polemiche già roventi per la vendita sottocosto al cognato della celebre casa di Montecarlo di proprietà di An. Ma evidentemente la dotazione ufficiale non bastava al presidente della Casta di Montecitorio. Così si è fatto aggiungere al corteo di auto presidenziali il pulmino blu che trasporta il necessaire per gioiosi weekend. Un privilegio che  nella straordinaria storia della Casta nessuno aveva  mai avuto. Fini se l’è auto assegnato.

 Quest'articolo lo spudoratamente copiato dal quotidiano "Libero", non vale neanche la pena fare commenti, si commenta da solo!

La Monaca Vincenzo

Responsabile cittadino - La Destra Chieti

Storace: Alfano e il bipolarismo.

Dunque, adesso uno dei problemi della politica è organizzare un incontro, si spera riservato… tra Alfano, Bersani e Casini, ovvero i tre capi di una maggioranza che se potesse si prenderebbe a randellate. Non ci dovrebbe essere Fini, ma ci si abituerà. Era destinato a contare moltissimo, ha capito che non conterà più nulla.
Con Alfano è ovviamente abbastanza difficile parlare di politica – l’uomo è molto impegnato ed ama colloquiare via sms – e allora qualche consiglio non richiesto via internet glielo diamo. Anche perché, come mi ha riferito ieri al telefono uno dei suoi principali collaboratori, Angelino ama la rete e questo mi fa piacere. Mi farebbe ancora più piacere se prendesse qualche sana abitudine. Ad esempio, quella di consultare i soggetti con cui dovrà fare la campagna elettorale.
Già, fra poco si vota. Tra marzo 2012 e primavera 2013, il tempo è comunque poco. Se la parola di Alfano ha un fondamento di verità – e non ho dubbi visto che il tema che affronto ora e’ stato ribadito anche domenica dal presidente Berlusconi in un’ampia intervista al Corriere della Sera – dal bipolarismo non si scappa. Ovvero, la politica delle alleanze prima del voto e non dopo, resta un principio dal quale non si sfugge. Con questa legge elettorale o con quella che dovesse venire. Quindi, esiste un spazio politico in cui La Destra si deve cimentare per portare consensi alla coalizione in cui sceglie di militare.
Siccome i voti si ottengono in ragione della coerenza e/o degli obiettivi che si portano a casa, è bene che Alfano nella sua agenda di incontri cominci a prevedere che prima di andare a colloquio con i partners della sua incredibile maggioranza, si veda con i leghisti, con i gruppetti che stanno in Parlamento e con chi in Parlamento non ci sta ancora, ma è in grado di organizzare una carrettata di voti utili alla bisogna. Ad esempio, gli consiglieremmo di togliere dal tavolo ogni possibile discussione su questa colossale banalità dello ius soli, che anche se la pronuncia il capo dello Stato sempre banalità è I figli degli immigrati diventeranno italiani quando acquisiranno la cittadinanza italiana. Accade in tanti paesi d’Europa e del mondo, non si capisce perché ora dobbiamo cambiare in Italia. E’ vero quel che dice Fini (“e pensare che quando l’ho detto mi chiamarono compagno”) e proprio perché è vero è altrettanto giusto dire che Napolitano non è’ esattamente quello che una volta si sarebbe chiamato camerata. Lui conserva le sue idee, noi non rinunciamo alle nostre. Se invece il Pdl la pensa come il presidente, Napolitano e Fini diventa difficile fare campagna elettorale insieme. Magari, se proprio di immigrati dobbiamo parlare, si ragioni attorno ai diritti negati agli italiani e a loro figli o alle carceri che devono ospitare gli stranieri che commettono reati in casa nostra.
Poi, se magari si parla di economia, ad Alfano (nel pre-incontro) suggeriremmo di proporre temi di impatto sociale. Dal nostro congresso è uscita una piattaforma di proposte su cui lanciare una proposta di rassicurazione dei ceti sociali più deboli. Casa, lavoro, servizi sociali sono diritti degli italiani e qualunque governo, Monti compreso, deve assicurarli. Se non lo fa, va giù. E’ il minimo sindacale….
P.s. Ovviamente non ci interessano sottosegretari in questo governo. Con le banche abbiamo solo debiti, siamo tutti sotto signoraggio….
Francesco Storace.

Signor Aggio, il bancario

Signoraggio bancario!!! Non si parla d’altro ultimamente, ma chi ‘azzo è sto signoraggio?? Un nobile impiegato in banca? Un grand’uomo?? Mi sono documentato e ho capito una cosa, non ci crederete, ma ci stanno fregando!!!! Rispolvero il mio diploma di ragioniere e provo a spiegarvi perché sono arrivato a questa conclusione. Bankitalia e la BCE sono private S.P.A. che per stampare una banconota, (poco importa il taglio), spendono 30 centesimi in carta, inchiostro, manodopera e distribuzione. Quindi, all’atto pratico, la realizzazione di una banconota da 100€ costa 30 cent ma la BCE la presta agli Stati Europei a 103€ (100 più il tasso di sconto del 3%),perciò, tolti i 30 centesimi, la BCE intasca 102,70€, senza pagare nessuna tassa. Questo è il signoraggio e vale su ogni banconota. Praticamente i nostri 100 Euro, quelli che ci sudiamo lavorando ogni giorno per, praticamente, tutta la vita  e che spendiamo per il loro valore nominale non sono nostri!!! Lo Stato dovrà restituirli al loro vero padrone, l’opulento bankiere. Le tasse a questo servono. Perché lo Stato non se li stampa?? E che ne so!!! Posso dire quello che mi viene da pensare, lo dico? Perché i politici si sono venduti la nostra sovranità monetaria. Perché tv. giornali e professoroni non ne parlano? Che dire, mica saranno servi dei politici e delle banche????

La Monaca Vincenzo
Coordinatore cittadino
La Destra Chieti

I Manifesti di Paolo Damiano: Con il popolo!!

Il programma politico di Marine Le Pen

Un ministero della “sovranità nazionale”  per rivedere i trattati europei, in modo che la Francia possa riottenere la sua piena indipendenza dai diktat dell’euro e dell’Europa, nell’attuale contesto della crisi del debito. È la proposta di Marine Le Pen, candidata del Fronte Nazionale (Fn) nella corsa all’Eliseo del 2012, che oggi ha presentato le linee guida del suo programma, aprendo ufficialmente la sua campagna elettorale. Marine Le Pen – che è succeduta al padre Jean-Marie Le Pen nel congresso di Tours dello scorso gennaio – ha affermato che la sua «missione essenziale» è restituire la Francia ai francesi. In un contesto in cui l’Unione europea è una «prigione dei popoli». Mentre il «vitello d’oro» dell’euro soffoca l’economia e per questo bisogna tornare alla «libertà monetaria». Quanto ai piani rigore che si vanno moltiplicando in Europa, l’energica Marine, 43 anni, ha accusato i governi del Vecchio continente di «ripristinare la schiavitù del debito, che era stata eliminata da Solone nel 500 avanti Cristo. Le Pen vuole anche la «protezione delle frontiere» e una «grande legge per l’acquisto di prodotti francesi», in modo da rilanciare «la crescita, l’occupazione e il potere d’acquisto». Tornando poi a battere su uno dei suoi temi favoriti ha tuonato contro «l’immigrazione, arma di riserva del capitale, che deve cessare». E bisogna garantire «il principio di priorità ai francesi nell’accesso all’occupazione, agli alloggi, e nell’attribuzione dei sussidi sociali». Secondo i sondaggi, Le Pen otterrà tra il 16% e il 21% delle preferenze nel primo turno delle presidenziali, piazzandosi terza dietro al socialista Francois Hollande e all’attuale presidente di destra Nicolas Sarkozy. Livelli mai raggiunti dal Fn ad appena sei mesi dalle presidenziali, neanche quando il padre Jean-Marie riuscì a conquistare il ballottaggio contro Jacques Chirac nel voto del del 2002. La leader del Fn, che oggi è tornata a chiedere l’uscita della Francia dal comando integrato della Nato, ha chiuso il suo discorso augurandosi una rivoluzione «bianca, rossa e blu Marine», scatenando gli applausi dei suoi sostenitori.

I Manifesti di Paolo Damiano: La Volpe

Incontro responsabili cittadini


La Segreteria Provinciale de La Destra Teatina convoca venerdì 25 novembre alle ore 18, presso la sede de La Destra Lanciano, in via Cesare Battisti, tutti i responsabili cittadini del territorio di propria competenza per una riunione finalizzata all’illustrazione dei temi trattati in occasione del 2° Congresso Nazionale del Partito.

Ordine del Giorno:
2° Congresso Nazionale de La Destra
Amministrative 2012
Presentazione nuovi iscritti
Programmazione manifestazioni sul territori
Varie ed eventuali.
Il Direttivo Provinciale.

La Destra Ortona critica verso il nuovo PRG

Anna Rita Guarracino
Domani ad Ortona si discuterà, durante il Consiglio Comunale, del nuovo Prg. Nuovo per modo di dire visto che è stato adottato nel 2007. Secondo quanto stabilisce la Legge dopo l’adozione i cittadini hanno potuto presentare le proprie osservazione e, i cittadini hanno osservato con estremo interesse visto che sono pervenute oltre 800 osservazioni. Il mio Partito, quello che rappresento in Consiglio, La Destra, presentò in occasione della seduta dell’adozione un emendamento volto all'abbattimento della volumetria pari al 15%, proprio per permettere ai cittadini di presentare le osservazioni. Tutte le osservazioni sono state approvate nelle tantissime sedute di consigli comunali tenutesi dalla primavera all'estate di quest'anno. Nelle  varie conferenze  dei servizi gli enti invitati ad esprimersi hanno dato parere a condizione o con prescrizioni. Oggi noi consiglieri non conosciamo le carte definitive con le prescrizioni e le condizioni richieste dagli Enti chiamati : Genio Civile, Beni Culturali Anas,Capitaneria di porto, Autostrade, Provincia, Regione e tanti altri. Alcune voci parlano di 600 osservazioni eliminate, altre di un numero maggiore...ma noi Consiglieri non abbiamo le tavole definitive per comprendere la realtà. Domanda:  domani cosa andremo a votare ??.....il piano di pochi? Che fine ha fatto il piano regolatore che gli ortonesi aspettano da oltre vent'anni?? Il PRG per una città è lo strumento più importante per la crescita economica e sociale ma soprattutto deve essere lo strumento di tutti i cittadini. Questo non mi sembra che lo sia.
Anna Rita Guarracino 
Responsabile Provinciale La Destra Chieti

I Manifesti di Paolo Damiano: pensieri notturni del Presidente - tax balconi

LaDestra Roseto risponde alla CGIL provinciale

LaDestra Roseto risponde alla CGIL provinciale e al segretario provinciale funzione pubblica Amedeo Marcattilli.

LaDestra Roseto esprime il proprio plauso e tutto l'appoggio politico per la circolare a firma del Sindaco Enio Pavone, indirizzata a tutti i dipendenti comunali, che ribadisce  diritti e  doveri di ognuno di essi in base alle disposizioni di Legge del D.L. 150/2009 (“D.L. Brunetta”).
Rimaniamo altresì basiti nel leggere la nota del segretario provinciale della CGIL funzione pubblica Amedeo Marcattilli, estremamente critica nei confronti dell'amministrazione rosetana di centrodestra. Riteniamo strumentali e demagogiche le critiche espresse da Marcattilli nel populista stile anni 70: crediamo che ogni Sindacato abbia il compito di informarsi preventivamente sul perchè di certi atti ufficiali di un'amministrazione e preventivamente instaurare ogni possibile proficuo contatto con una nuova amministrazione pubblica (o forse non si fa perchè solo di “colore” diverso?). Inoltre è quantomeno singolare quanto affermato dalla CGIL in quanto indirettamente denuncia una propria mancanza: quella di informare tutti i dipendenti pubblici dell'esistenza di determinate disposizioni di legge, esistenti da oltre un biennio. Il ruolo di ogni Sindacato non è solo quello di denunciare la violazione dei diritti dei lavoratori, ma anche quello di tutelare, per ogni cattivo comportamento sopratutto nell'ambito pubblico, le profumate tasse che i cittadini pagano per garantire gli stipendi mensili di ogni dipendente e dirigente pubblico e i relativi servizi. Se questo ruolo fondante, viene disatteso, non bisogna poi sorprendersi se un primo cittadino o un assessore competente debbano richiamarsi a Leggi dello Stato per la tutela dell'ennte e dei relativi servizi pubblici erogati.
Riteniamo quindi doverosa e rispettosa del programma elettorale, premiato dal popolo rosetano,l'azione del Sindaco Enio Pavone e del tutto innovativa, la volontà del competente Assessore al Personale Mirco Vannucci, che ha manifestato pubblicamente l'intenzione di incontrarsi personalmente con ogni singolo dipendente comunale,al fine di  instaurare un rapporto proficuo e rispettoso di collaborazione e segnalazione, per il miglioramento dell'organizzazione dell'ente.


Roseto degli Abruzzi, 18.11.2011                                              Il Segretario Comunale
                                                                                                      LUIGI FELICIONI

I Manifesti di Paolo Damiano: NO TAX

La resa della democrazia.

Votare la fiducia al Governo Monti equivale a legittimare l'incapacità a governare della politica, che si è arresa indecorosamente al potere economico e finanziario. Gli italiani sono stati interdetti con il beneplacito degli attuali parlamentari, che, per coerenza e logica, non dovrebbero mai più ricandidarsi per aver riconosciuto la propria incapacità a rappresentare e governare l'Italia. Gli incapaci di oggi lo saranno anche domani.
Monica Nassisi

I Manifesti di Paolo Damiano: PRIMA E DOPO

Elezioni Subito!!!!

Interno : Anna Maria Cancellieri;
Sviluppo economico: Passera;
Politiche agricole: Catania;
Ambiente : Clini;
Lavoro: Elsa Fornero;
Salute: Renato Balduzzi;
Istruzione: Francesco Profumo;
Cultura: Lorenzo Ornaghi;
Affari europei: Enzo Moavero; 
Rapporti con il Parlamento: Piero Giarda;
Turismo e Sport : Piero Gnudi;
Esteri: Terzi di Sant'Agata;
Giustizia: Paola Severino;

E’ nata!!!

La lista dei potenti che faranno piangere ancora una volta la povera gente è stata concepita.
La politica ne esce sconfitta e lascia il posto alle tecnocrazie e, soprattutto alle banche.
La volontà popolare rappresentata dai partiti viene ignorata, complice anche la vigliaccheria del PD che non ha avuto il coraggio di accettare la nomina dei due garanti proposti. Bersani si è opposto segnando una prima rottura con Giorgio Napolitano l’esponente più autorevole del PD in Italia.
L’assenza di garanti politici segna anche la prima sconfitta di Monti che arriverà in Parlamento senza nessuna copertura politica. Al governo solo un gruppo di professori che niente sanno di politica. Mi sembra di leggere fra le riga che, nonostante le promesse, ci sarà una politica di lacrime e di sangue e non soltanto sacrifici. Quindi patrimoniale, Ici e nuove tasse. Visto che la sinistra ha sposato le cause del capitale e delle banche, l’ultima speranza che ci resta sono le elezioni, per questo motivo dobbiamo gridare:

BASTA!!!!
Stanno svendendo l’Italia,
Ci stanno rubando il futuro,
Dobbiamo agire, ORA!!!
No al governo Monti!!!
Elezioni subito!!!!

La Monaca Vincenzo
Segretario La Destra Chieti

I Manifesti di Paolo Damiano: ARRIVANO I TECNICI

Anche l'Italia ha il "suo" Ron Paul: Francesco Storace

"Aboliamo le banche centrali", "estinguiamo il debito pubblico", "ritiriamo le nostre truppe dall'estero", "restituiamo valore reale alla moneta", "mandiamo a casa una classe dirigente corrotta e piegata alle logiche lobbystiche".
Frasi tipiche di un esponente della destra italiana penserete voi, e magari proprio del nostro segretario Storace.
Giusto, ma non solo: a pensarla così è anche il repubblicano Usa Ron Paul. Uno che, al contrario di tanti, ha saputo mantenere i nervi saldi anche all'indomani dell'11 settembre: "Se abbiamo degli attacchi mafiosi negli Stati Uniti, non andiamo mica a bombardare l'Italia?!".
Insomma, nonostante le inevitabili differenze in ambiti quali il ruolo dello Stato nell'economia e nella società, chiaramente dovute alla diversa cultura che in materia distingue Europa e Stati Uniti, si potrebbe dire che Ron Paul è un po' lo Storace a stelle e strisce.
Come Storace, Anche Ron si definisce un politico tutto d'un pezzo, che non ha mai cambiato idea (le sue battaglie parlamentari contro l'alta finanza risalgono agli anni '80, tempi non sospetti) e che non ha mai tradito il suo elettorato.
Un elettorato giovane, e in particolare molto "internettiano". I due infatti figurano entrambi nella "top 3" dei leader politici più seguiti sul web nei rispettivi Paesi: Storace ha in Italia un seguito enorme, con migliaia di visite quotidiane sul proprio blog (sistema comunicativo di cui il segretario è stato tra i pionieri nel nostro Paese) e più di 40mila fans su Facebook (per darvi un'idea, più del doppio di quelli di Casini, Bossi e Fini messi insieme), Paul (tuttora tra i papabili per la nomination repubblicana alle elezioni del 2012) vince invece costantemente ogni sondaggio effettuato in rete da qualsiasi società di rilevazione statistica. Numeri non indifferenti, che denotano grandi capacità comunicative e innovative. 
Numeri che però, evidentemente, non bastano a farsi notare dai mass media: si direbbe infatti che i due siano tra i più grandi nomi ad essere esclusi dal dibattito televisivo nei rispettivi Paesi. Ron Paul pare abbia subito una vera e propria "damnatio memoriae" da parte di network come Fox News e di quotidiani come il Daily Mirror: escluso dai dibattiti, e addirittura cancellato dai risultati delle primarie in occasione del "super tuesday" del 2008, quando al suo posto proprio il Daily Mirror inserì in classifica il già ritirato Rudy Giuliani.
Censure frutto delle posizioni scomode e fastidiose, soprattutto in materia finanziaria, che i due leader hanno assunto: se per la classe politica italiana, l'attuale crisi economica causata da banche e alta finanza è risolvibile affidando il governo del Paese proprio a un esponente italiano delle banche e dell'alta finanza, Storace non la pensa proprio nello stesso modo, e al congresso di Torino diventa il primo segretario di partito italiano nella storia a parlare apertamente di signoraggio bancario. Non è da meno Ron Paul, che in materia porta avanti battaglie decennali, intensificatesi negli ultimi anni a causa della crisi economica.
E anche in politica estera la vicinanza salta all'occhio: ritiro immediato dalla maggior parte degli scenari di guerra (come l'Afghanistan) delle truppe dei propri Paesi, a vantaggio di politiche di sostegno sociale.
Insomma, i punti di convergenza tra i due sono tanti, e di sicuro uno di questi è anche la forza comunicativa, la propulsione programmatica che li caratterizza, che permette loro di "bucare il video" nelle occasioni in cui presenziano a dibattiti televisivi. Censura permettendo.
Non ci resta che augurare ad entrambi il successo che meritano!
Ora affiliamo la nostra militanza e dedichiamoci alla grande sfida. Mobilitiamoci in ogni provincia per esportare dal congresso di Torino le idee di cui Gioventù Italiana è stata pioniera e avanguardia. Manifestiamo davanti alle sedi delle banche, iniziando dalla Bankitalia e dalle succursali dell'italico paese del gruppo Goldman Sasch. Facciamo sentire a tutti che questo non è il nostro governo, che questo non è il parlamento che ci rappresenta, che questa non è la fine della democrazia, italiana.

Gianni Musetti
Segretario nazionale Gioventù Italiana

La Destra teatina al congresso di Torino

Dai, andiamoci, mal che vada visitiamo Torino.
Questa era stata la premessa fatta con mio fratello per convincerlo a candidarsi come delegato e ad accompagnarmi al nostro 2° Congresso Nazionale.
Una sfacchinata non indifferente, una notte in pullman, un viaggio interminabile alleviato da poche indispensabili soste e vani tentativi di dormire qualche minuto.
Alle prime luci dell’alba ci lasciamo alle spalle l’Emilia, alle sette arriviamo in una Torino che stenta ancora a svegliarsi e, alle otto, finalmente, siamo in albergo. La ragazza alla reception deve essersi impietosita e, senza alcuna richiesta da parte nostra, nonostante l’orario, ci consegna le chiavi della camera che avevo prenotato su internet. La tentazione di buttarsi sul letto e forte ma tra poco inizia il Congresso e la vecchia fiamma del militante comincia ad ardere, una tonificante doccia e siamo pronti, arzilli e vispi come ventenni. Raggiungiamo il Lingotto e subito ci sentiamo a casa, accolti dai nostri simboli e da un tripudio di bandiere. All’inizio ho avuto qualche dubbio sul nome e il simbolo del partito ma adesso mi sono entrati nel DNA, speriamo non ci siano proposte di cambiamento.
Alle undici iniziano i lavori, aperti dall’inno Nazionale, cantato da una folla di delegati e militanti, in piedi e con la mano sul cuore. Subito dopo l’inno del nostro Partito, intorno a me vedo occhi lucidi e sguardi fieri. Sono in perfetta sintonia con il popolo de La Destra. I lavori cominciano con il saluto di Proietti, poi un filmato che omaggia una ad una le vittime di Nassirya, oggi è l’anniversario del loro sacrificio, della morte dei nostri eroi dimenticati dalla stampa e dai politici.
Sale sul palco Storace, il nostro Segretario, e presenta la sua mozione, “Cantiere Italia”. Si sofferma un attimo sul passato, si commuove parlando della nostra storia, breve ma intensa, una storia fatta di grandi lotte e di sublimi valori, poi infiamma la platea parlando del nostro presente e del futuro. La gente applaude costringendolo a numerose pause e si alza in piedi per sottolineare i passaggi che illustrano gli argomenti più importanti, il signoraggio bancario, il mutuo sociale, la preferenza nazionale, le tematiche che ci contraddistinguono dagli altri partiti e caratterizzano la nostra azione. Un tifo da stadio sottolinea il suo passaggio “Vogliamo essere la forza politica che chiude la stagione dei privilegi della politica, quella che può far credere i cittadini che un cambiamento reale può essere attuato.” Non mancano cortesi parole all’indirizzo del boia, del venditore di tortellini e zamponi del quale mi sfugge il nome, il maiale, come esplicitamente lo chiama Storace scatenando l’entusiasmo della platea. E per concludere in bellezza, facendosi portavoce del milione di elettori che si riconoscono nel nostro partito, viene ribadito che il governo Monti non ci piace. I lavori vengono interrotti solo un ora per il pranzo, poi si ricomincia con il dibattito e gli interventi degli iscritti a parlare. Prendono la parola, e si distinguono per la capacità di trasmettere emozioni, anche i nostri Luigi ed Anna Rita. Alle 23.30 dobbiamo andare, ci chiude la metro, ma i lavori proseguono fino a tardi. La mattina la sala è ancora più piena, si susseguono gli interventi Di Musumeci, Buontempo e del Ministro Meloni. Poi si devono votare i delegati, sono le 16.30 quando, purtroppo, dobbiamo tornarcene a casa. Com’è Torino? Non saprei, ci tornerò. Mio fratello? Ha comprato tre bandiere de La Destra, 2 magliette, 1 portachiavi, tre calendari e ha parlato di signoraggio bancario, di  scendere in piazza, manifestazioni davanti alla Banca D’Italia e di una sezione del partito al suo paese per tutto il ritorno. Però, ha dimenticato i gianduiotti per la figlia.
La Monaca Vincenzo
Segretario La Destra Chieti.

I Manifesti di Paolo Damiano: NOCASTA

MUSETTI: NO POTERE AI BANCHIERI

Roma, 10 nov - “La Goldman Sasch ha riportato sul Financial Times che in Italia, per risolvere i problemi, deve essere nominato Presidente del Consiglio il banchiere Mario Monti. Peccato che sia un loro dipendente e sicuramente risponderà agli interessi dei suoi padroni, che in questo caso, non siamo noi, umili e truffati italiani”. Lo dichiara Gianni Musetti, Membro dell’esecutivo politico de La Destra di Storace e Segretario Nazionale di Gioventù Italiana, movimento giovanile del partito. “Bisogna reagire –aggiunge Musetti- contro lo strapotere finanziario che sta distruggendo l'Italia, a farne le spese sono e saranno le piccole e medie imprese e i cittadini, strozzati dal sistema bancario più vicino all'usura che a un giusto sistema redditizio. Vogliamo subito le elezioni per restituire all’Italia una guida eletta dal popolo e non dalla city della finanzia mondiale”, conclude Musetti.

11 novembre 2011 Storace su RAI 3

Domani a partire dalle ore 8 sarò ospite negli studi di Agorà, la trasmissione del mattino di Rai 3 condotta da Andrea Vianello.
Affronteremo i maggiori temi di attualità politica, a partire dalla crisi di governo e delle questioni poste dall’Europa, commentando gli scenari futuri del nostro Paese e le diverse ipotesi sul tavolo rispetto ai prossimi esecutivi.
Con me in studio ci saranno il Ministro per le Politiche Europee, Anna Maria Bernini, il senatore del Partito democratico, Nicola La Torre, il capogruppo di Fli alla Camera, Benedetto Della Vedova, la giornalista Maria Latella e l’economista internazionale Dominick Salvatore.

Francesco Storace
Tra poche ore partiremo per il iI Congresso Nazionale de la Destra che avrà come scenario la bellissima città di Torino.
Un lavoro immane che vedrà gli oltre 1300 delegati partire da tutte le regioni della nostra penisola.
In questa situazione, a dir poco caotica, il nostro Congresso assume una valenza politica importante perchè sul palco saliranno molti Ospiti ,tra uomini politici e della società civile e con loro cercheremo di comprendere quale potrà essere il futuro della nostra Nazione.tà civile e con loro cercheremo di comprendere quale potrà essere il futuro della nostra Nazione.e con loro cercheremo di comprendere quale potra essere il futuro della nostra Nazione.
La Destra a Torino farà sentire la propria voce, la voce di quel milione di persone, ignorate dagli organi di informazione,  che ci votarono nel 2008.
Vi aspettiamo, numerosi, a Torino (Lingotto) il 12 e 13 novembre per parlare di POLITICA VERA.

Anna Rita Guarracino
Segretaria Provinciale
La Destra Chieti

La difesa dell'ambiente deve diventare una cosa delle genti de La Destra.

Negli ultimi decenni la sinistra è riuscita ad impossessarsi della questione ambiente,  monopolizzando a tal punto le iniziative a favore di quest’ultimo che oramai la parola ecologia fa rima con sinistra, con i risultati ben visibili nella foto.
Le istituzioni e le organizzazioni che si occupano di ambiente sono tutte affiliate alla sinistra e sono presenti in tutte le manifestazioni, feste e fiere legate al mondo della sinistra. Conseguenza di questo monopolio è che l’ambientalismo è divenuto ostaggio dell’opposizione ideologica al capitalismo, allo sviluppo e all’Occidente.
La destra è capitalismo, il capitalismo è contro la natura, l’ambientalismo non può essere di destra, questa la improbabile equazione che da anni ci stanno propinando.
Ma la storia dimostra il contrario, le radici della destra affondano e si nutrono nella passione per l’ambiente e nell’identificazione della natura quale fonte sana e vigorosa della Nazione.
Lo svilupparsi della sensibilità ambientalista nei giovani, accompagnata dall’immagine di una Destra descritta come distruttiva e priva di scrupoli ecologisti, li porta per forza di cose ad avvicinarsi e ad abbracciare le cause di chi si pone come unico baluardo tra la salvaguardia e la distruzione dell’ambiente.
Per La Destra penso sia arrivato il momento di riconoscere il problema, di prendere atto della realtà che ci circonda e di affrontare il discorso relativo all’ambiente, senza trincerarsi dietro illusori discorsi sull’eccessivo allarmismo, insincerità degli scienziati, propaganda politica della sinistra.
Una destra moderna che aspiri a governare non può più voltare le spalle alla “questione ambientale”, non può continuare ad ignorarne la gravità.
Bisogna rendersi conto dell’equivoco per cui “l’ambiente è di sinistra” e correggerlo.
La destra ha bisogno di una politica ambientale che sfati il mito per cui soltanto la sinistra è rifugio dell’ambientalismo, che riconosca l’errore, e vi ponga rimedio.  
La “perdita dell’ambiente” è un grande errore che la destra contemporanea continua a commettere.
E’ un nostro dovere politico, etico e culturale, un dovere verso i nostri figli, impegnarci su una questione cruciale per l’umanità come il destino del mondo in cui viviamo.

La Monaca Vincenzo
Segretario - La Destra Chieti