On-line gli articoli del giornale de LA DESTRA della provincia di Chieti
La DESTRA
"La DESTRA è slancio vitale, volontà di potenza, spiritualismo laico, estetica della politica, saldezza morale, lealtà, onore, fedeltà alla parola data, coerenza con propri ideali, amore verso il popolo, capacità di sacrificio." A. Romualdi
CI HANNO SEMPRE TRUFFATO
Il signoraggio bancario è la madre di tutte le truffe.
E Spiegarlo è una battaglia che facciamo noi e no quella certa sinistra che è troppo impegnata a sostenere nelle camere e salotti una concezione economica che è contro il popolo.
Vi ricordate le 10mila lire? Quelle avevano lo stesso costo per chi doveva stamparle, ovvero lo Stato attraverso Bankitalia, che diceva che quel pezzo di carta che costa mezza lira per me vale 10mila lire.
Quella differenza era il signoraggio dello Stato per pagare beni e servizi, ovvero il lucro sulla moneta. Lo Stato incassava, poi se spendeva di più in beni e servizi allora si creava il debito pubblico. Ma se lo Stato ha la Sovranità Monetaria evidentemente è un debito buono perché chi stampa non può certamente indebitarsi con se stessa. Poi, con i tempi moderni, e l’arrivo dell’Euro, si è deciso che Bankitalia non dovesse più essere pubblica ma una Spa, che ci dovesse essere una Banca europea formata da tante banche nazionali private.
Ora, la differenza tra il valore effettivo della moneta euro e quello che non lo Stato ma le banche gli hanno attribuito, non è più il signoraggio a favore dello Stato, ma il signoraggio a favore delle banche. Beni e servizi, infatti, li paghiamo dieci volte tanto: Bankitalia dagli utili della Bce incassa il 12%, di cui allo Stato vanno solo le tasse: il debito sono soldi nostri che ci devono restituire.
E Spiegarlo è una battaglia che facciamo noi e no quella certa sinistra che è troppo impegnata a sostenere nelle camere e salotti una concezione economica che è contro il popolo.
Vi ricordate le 10mila lire? Quelle avevano lo stesso costo per chi doveva stamparle, ovvero lo Stato attraverso Bankitalia, che diceva che quel pezzo di carta che costa mezza lira per me vale 10mila lire.
Quella differenza era il signoraggio dello Stato per pagare beni e servizi, ovvero il lucro sulla moneta. Lo Stato incassava, poi se spendeva di più in beni e servizi allora si creava il debito pubblico. Ma se lo Stato ha la Sovranità Monetaria evidentemente è un debito buono perché chi stampa non può certamente indebitarsi con se stessa. Poi, con i tempi moderni, e l’arrivo dell’Euro, si è deciso che Bankitalia non dovesse più essere pubblica ma una Spa, che ci dovesse essere una Banca europea formata da tante banche nazionali private.
Ora, la differenza tra il valore effettivo della moneta euro e quello che non lo Stato ma le banche gli hanno attribuito, non è più il signoraggio a favore dello Stato, ma il signoraggio a favore delle banche. Beni e servizi, infatti, li paghiamo dieci volte tanto: Bankitalia dagli utili della Bce incassa il 12%, di cui allo Stato vanno solo le tasse: il debito sono soldi nostri che ci devono restituire.
Secondo il commissario Olli Rehn la proprietà delle banconote cartacee (dove troviamo ben impressa in ogni lingua dell’Unione la sigla della Banca Centrale Europea) è dell’EUROSISTEMA. Ma cos’è quest’Eurosistema?
L’Eurosistema è composto dalla BCE e dalle BCN dei paesi che hanno introdotto la moneta unica. L’Eurosistema e il SEBC coesisteranno fintanto che vi saranno Stati membri dell’UE non appartenenti all’area dell’euro.” Questa è la definizione che si legge sul sito ufficiale della BCE. Quindi le Banche centrali nazionali stampano le banconote e si appropriano del loro valore nominale (ad Es. se stampare un biglietto da 100 ha un costo fisico per chi lo conia di 0,30 centesimi – valore intrinseco – le BCN si appropriano anche del valore riportato sul biglietto stampato). Ma quali sono le basi giuridiche su cui poggia l’affermazione del Commissario Olli Rehn ... Che a nome della Commissione il 12.03.2012 così risponde: “L’articolo 128 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea costituisce la base giuridica per la disciplina dell’emissione di banconote e monete in euro da parte dell’Eurosistema (costituito dalla Banca centrale europea e dalle banche centrali nazionali). La proprietà delle banconote e delle monete in euro dopo l’emissione da parte dell’Eurosistema è disciplinata dalla legislazione nazionale vigente al momento del trasferimento delle banconote e monete al nuovo proprietario, ossia al momento dell’addebito del conto corrente bancario o dello scambio delle banconote o monete.”
Olli Rehn non fa altro che ribadire che dopo l’emissione, ossia dopo la creazione fisica delle banconote o più verosimilmente dell’apparizione in video delle cifre sui terminali dell’Eurosistema (totalmente a costo zero, se si esclude l’energia elettrica che mantiene accesi i computers…) la proprietà dei valori nominali appartiene al nuovo proprietario, ovvero a chi ha accettato l’addebito, a chi ha accettato di indebitarsi. Non solo. Olli Rehn, per giustificare l’affermazione che l’Euro appartiene nella fase dell’emissione all’Eurosistema, cita l’articolo 128 del Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea, dove nel comma 1 si legge: La Banca centrale europea ha il diritto esclusivo di autorizzare l’emissione di banconote in euro all’interno dell’Unione. La Banca centrale europea e le banche centrali nazionali possono emettere banconote. Le banconote emesse dalla Banca centrale europea e dalle banche centrali nazionali costituiscono le uniche banconote aventi corso legale nell’Unione.
E’ chiarissimo. Non c’è scritto da nessuna parte che la proprietà giuridica dell’euro emesso appartiene alla BCE o alle BCN. C’è soltanto scritto che la BCE può autorizzare l’emissione di euro a se stessa e alle BCN, dovendo controllare l’inflazione nella zona euro, così come stabilito dal Trattato di Maastricht. Ribadisce che solo l’Eurosistema può stampare le banconote o creare elettronicamente i valori nominali. Ma nessun riferimento giuridico, nessun trattato, nessuna legge, nessuna deliberazione, niente di niente ci dice che l’Eurosistema ha la facoltà di addebitare la moneta. E’ evidente che si appropria di questo grande ed esclusivo privilegio.
Olli Rehn non fa altro che ribadire che dopo l’emissione, ossia dopo la creazione fisica delle banconote o più verosimilmente dell’apparizione in video delle cifre sui terminali dell’Eurosistema (totalmente a costo zero, se si esclude l’energia elettrica che mantiene accesi i computers…) la proprietà dei valori nominali appartiene al nuovo proprietario, ovvero a chi ha accettato l’addebito, a chi ha accettato di indebitarsi. Non solo. Olli Rehn, per giustificare l’affermazione che l’Euro appartiene nella fase dell’emissione all’Eurosistema, cita l’articolo 128 del Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea, dove nel comma 1 si legge: La Banca centrale europea ha il diritto esclusivo di autorizzare l’emissione di banconote in euro all’interno dell’Unione. La Banca centrale europea e le banche centrali nazionali possono emettere banconote. Le banconote emesse dalla Banca centrale europea e dalle banche centrali nazionali costituiscono le uniche banconote aventi corso legale nell’Unione.
E’ chiarissimo. Non c’è scritto da nessuna parte che la proprietà giuridica dell’euro emesso appartiene alla BCE o alle BCN. C’è soltanto scritto che la BCE può autorizzare l’emissione di euro a se stessa e alle BCN, dovendo controllare l’inflazione nella zona euro, così come stabilito dal Trattato di Maastricht. Ribadisce che solo l’Eurosistema può stampare le banconote o creare elettronicamente i valori nominali. Ma nessun riferimento giuridico, nessun trattato, nessuna legge, nessuna deliberazione, niente di niente ci dice che l’Eurosistema ha la facoltà di addebitare la moneta. E’ evidente che si appropria di questo grande ed esclusivo privilegio.
Ciò che diceva il prof. Giacinto Auriti trova finalmente conferma in un atto ufficiale della Commissione Europea: le Banche Centrali si appropriano del valore della moneta perchè emettono solo addebitando, prestando, e il prestare è una qualità esclusiva del proprietario. Auriti chiamava questo meccanismo la truffa del signoraggio, parola sulla quale oggi si fa volutamente grande confusione, essendo per la massa direttamente associabile alla farfallina di Sara Tommasi e a qualche improbabile personaggio del mondo della politica che fa avanspettacolo che le si accompagna.
Non a caso il nostro indomito professore aveva denunciato la Banca d’Italia (organismo privato in mano per il 94% a banche commerciali e fondazioni bancarie) per truffa, associazione a delinquere, usura, falso in bilancio e istigazione al suicidio (grave piaga dei tempi nostri). Infatti la moneta, essendo il mezzo di scambio con il quale i cittadini riescono ad interagire tra loro dando vita al mercato, ovvero riuscendo a scambiarsi reciprocamente beni e servizi prodotti grazie al loro lavoro, deve appartenere esclusivamente a chi lavora, ovvero al popolo. Chi si appropria indebitamente del valore della moneta non fa altro che sfruttare il lavoro del popolo, lucrare sulle fatiche e sulla produzione altrui chiedendo che gli vengano pagati gli interessi sul prestito erogato. Questa è la gigantesca distorsione del nostro tempo, questa è la Grande Usura. E sotto il giogo di questa malefica piaga, sono finiti tutti i popoli d'Europa che oggi pagano sulla propria pelle una crisi sistemica e indotta, figlia di un paradigma che dal 1694 (anno di costituzione della prima Banca Centrale, la Bank of England) si è imposto sulla vita dell'uomo.
Il meccanismo dell'indebitamento degli Stati da parte di organismi privati quali sono le Banche Centrali Nazionali è presente quasi ovunque. La Federal Reserve conia negli USA il dollaro, la Bank of England conia nel Regno Unito la Sterlina, la BCE conia l'Euro. Ma per quanto ci riguarda, esiste un'abissale differenza, che rende il sistema ancora più perverso: gli Stati dell'Unione non possono ricevere il credito direttamente dalla BCE (cosa che invece accade in modo diretto e subordinato negli altri paesi, ed Es. negli USA dove il Congresso ordina di stampare e la FED esegue) ma devono finanziarsi sul mercato, la parolina magica con cui ci prendono per i fondelli. In poche parole funziona così: la BCE crea denaro a suo piacimento, lo da in prestito alle banche commerciali (Draghi ha recentemente creato circa 1000 miliardi di euro prestandoli all'1%) e queste possono decidere se acquistare o meno i cosiddetti BOND, i titoli del debito (con tassi che vanno dal 5 al 7%). Non è possibile, quindi, per i paesi della UE attuare una propria politica monetaria, pur volendo accettare il meccanismo dell'indebitamento pubblico.
Tutto è nelle mani della Grande Usura. I signori della Goldman Sachs, banca d'affari targata USA, siedono vertici delle grandi istituzioni bancarie, Mario Draghi ne è l'emblema. Ora hanno deciso di gestire direttamente anche le Istituzioni politiche, Mario Monti e Papademos sono i primi alfieri al servizio della Goldman.
La politica è messa sempre più all'angolo, ostaggio del sistema finanziario che controlla partiti, sindacati e mondo dell'informazione.
Certo si può sembrare assillanti, ma se la lingua batte sempre sul dente che duole, l'unica soluzione che abbiamo è quella di informare il più possibile. Questi meccanismi perversi devono essere conosciuti da tutti, nonostante il boicottaggio del sistema dell’informazione del regime usurocratico. Lo sforzo deve essere titanico, la volontà e la determinazione non devono piegarsi di fronte a niente. Un presidente americano disse: guai se il popolo dovesse scoprire cosa si sta combinando.
Noi glielo faremo scoprire, perché non abbiamo nulla da nascondere checché faccia o dica Bin Loden
Non a caso il nostro indomito professore aveva denunciato la Banca d’Italia (organismo privato in mano per il 94% a banche commerciali e fondazioni bancarie) per truffa, associazione a delinquere, usura, falso in bilancio e istigazione al suicidio (grave piaga dei tempi nostri). Infatti la moneta, essendo il mezzo di scambio con il quale i cittadini riescono ad interagire tra loro dando vita al mercato, ovvero riuscendo a scambiarsi reciprocamente beni e servizi prodotti grazie al loro lavoro, deve appartenere esclusivamente a chi lavora, ovvero al popolo. Chi si appropria indebitamente del valore della moneta non fa altro che sfruttare il lavoro del popolo, lucrare sulle fatiche e sulla produzione altrui chiedendo che gli vengano pagati gli interessi sul prestito erogato. Questa è la gigantesca distorsione del nostro tempo, questa è la Grande Usura. E sotto il giogo di questa malefica piaga, sono finiti tutti i popoli d'Europa che oggi pagano sulla propria pelle una crisi sistemica e indotta, figlia di un paradigma che dal 1694 (anno di costituzione della prima Banca Centrale, la Bank of England) si è imposto sulla vita dell'uomo.
Il meccanismo dell'indebitamento degli Stati da parte di organismi privati quali sono le Banche Centrali Nazionali è presente quasi ovunque. La Federal Reserve conia negli USA il dollaro, la Bank of England conia nel Regno Unito la Sterlina, la BCE conia l'Euro. Ma per quanto ci riguarda, esiste un'abissale differenza, che rende il sistema ancora più perverso: gli Stati dell'Unione non possono ricevere il credito direttamente dalla BCE (cosa che invece accade in modo diretto e subordinato negli altri paesi, ed Es. negli USA dove il Congresso ordina di stampare e la FED esegue) ma devono finanziarsi sul mercato, la parolina magica con cui ci prendono per i fondelli. In poche parole funziona così: la BCE crea denaro a suo piacimento, lo da in prestito alle banche commerciali (Draghi ha recentemente creato circa 1000 miliardi di euro prestandoli all'1%) e queste possono decidere se acquistare o meno i cosiddetti BOND, i titoli del debito (con tassi che vanno dal 5 al 7%). Non è possibile, quindi, per i paesi della UE attuare una propria politica monetaria, pur volendo accettare il meccanismo dell'indebitamento pubblico.
Tutto è nelle mani della Grande Usura. I signori della Goldman Sachs, banca d'affari targata USA, siedono vertici delle grandi istituzioni bancarie, Mario Draghi ne è l'emblema. Ora hanno deciso di gestire direttamente anche le Istituzioni politiche, Mario Monti e Papademos sono i primi alfieri al servizio della Goldman.
La politica è messa sempre più all'angolo, ostaggio del sistema finanziario che controlla partiti, sindacati e mondo dell'informazione.
Certo si può sembrare assillanti, ma se la lingua batte sempre sul dente che duole, l'unica soluzione che abbiamo è quella di informare il più possibile. Questi meccanismi perversi devono essere conosciuti da tutti, nonostante il boicottaggio del sistema dell’informazione del regime usurocratico. Lo sforzo deve essere titanico, la volontà e la determinazione non devono piegarsi di fronte a niente. Un presidente americano disse: guai se il popolo dovesse scoprire cosa si sta combinando.
Noi glielo faremo scoprire, perché non abbiamo nulla da nascondere checché faccia o dica Bin Loden
Il Segretario de La DESTRA Guardiagrele Paolo Damiano
Il "MES" non è un "patto di stabilità" qualsiasi ma una dittatura
Vi facciamo una proposta:
Voi ci affidate i vostri soldi e noi li gestiamo alle seguenti condizioni:
1) Non avete diritto di chiederci delucidazioni su come li spendiamo, e decidiamo noi quali informazioni darvi.
2) Non avete diritto di controllare come li utilizziamo.
3) Nel caso che nonostante tutto emergano dei problemi, non potete denunciarci a meno che non siamo noi ad autorizzarvi.... accettate?
NO, vero?
Ebbene sappiate che con il MES, avete "accettato" (o meglio vi hanno imposto) un "contratto" con condizioni praticamente identiche A QUELLE CHE VI ABBIAMO "PROPOSTO" SOPRA...
Infatti il MES gestirà i NOSTRI soldi, che ci vengono tolti mediante le tasse, e gli stati aderenti non possono esercitare nessun controllo sul MES (come è scritto "candidamente" sul trattato) e anche nel caso che emergano "problemi" (che difficilmente emergeranno, visto che nessuno può controllare niente) non saranno comunque perseguibili dalla legge... a meno che non siano loro stessi ad autorizzare un procedimento contro di loro. Le sedi del MES non possono essere "violate", leggete cosa prevede il trattato, sulla cui base potranno esigere qualsiasi cifra riterranno opportuno dagli stati membri, che dovranno consegnare il malloppo entro soli 7 giorni... ovviamente quando succederà, gli stati aumenteranno le tasse per trovare la liquidità richiesta. UN BEL CONTRATTO, NON C'è CHE DIRE!!! E la cosa peggiore è vedere come alcuni cittadini difendono pure il MES, con dichiarazioni tipo "è un fondo salva stati, è molto utile"... poveri noi!
Facciamo finta che sia così: ovvero che l'istituzione del MES sia utile... PER QUALE MOTIVO PERO', IL MES HA BISOGNO DI TUTTE QUESTE "PROTEZIONI" ??? Per quale motivo hanno sancito di operare al di sopra della legge??? Per quale motivo è esentato da ogni CONTROLLO???
Veniamo al "dunque"...
Quando i mass media di regime parlano del "MES" raramente lo chiamano con il suo nome, preferendo la definizione, molto più "rassicurante" di "patto di stabilità" o simili, evidenziando come questo nuovo organo sovranazionale sia una cosa "buona e giusta", poiché interverrà in aiuto degli stati in difficoltà.
Nessuna TV - giornale nazionale ha mai informato i cittadini del fatto che l'adesione al MES sarebbe costata all'Italia ben 125.000.000.000€ oltre al fatto, certo non secondario, che NESSUNO ha mai reso noto come il nuovo organo sovranazionale AGIRA' AL DI SOPRA DELLE LEGGI E DI OGNI CONTROLLO: Il trattato che istituisce il MES sancisce regole che hanno poco a che vedere con la "DEMOCRAZIA".
E' un mistero come molti cittadini nutrano ancora, incredibilmente, fiducia nei confronti di una casta di politicanti, servi dei poteri forti, che non paghi di vivere tra prebende e privilegi, ci hanno trascinato volontariamente e deliberatamente nel baratro di una pesante crisi finanziaria, a suon di speculazioni finanziarie e delocalizzazione delle aziende, cosa che oltre ad aver trasferito i posti di lavoro laddove i lavoratori sono poco più che schiavi, ha posto fuori mercato le aziende che sono rimaste in patria, che non possono reggere la concorrenza di chi produce con costi 15-20 volte inferiori, tra imposizione fiscale ... ufficiale ferma “solo” al 45 per cento ma che se rimarrà confermato l’ulteriore aumento dell’Iva al 23 per cento per il prossimo autunno, potrebbe arrivare addirittura fino al 54,5 per cento … e costo della manodopera.
Voi ci affidate i vostri soldi e noi li gestiamo alle seguenti condizioni:
1) Non avete diritto di chiederci delucidazioni su come li spendiamo, e decidiamo noi quali informazioni darvi.
2) Non avete diritto di controllare come li utilizziamo.
3) Nel caso che nonostante tutto emergano dei problemi, non potete denunciarci a meno che non siamo noi ad autorizzarvi.... accettate?
NO, vero?
Ebbene sappiate che con il MES, avete "accettato" (o meglio vi hanno imposto) un "contratto" con condizioni praticamente identiche A QUELLE CHE VI ABBIAMO "PROPOSTO" SOPRA...
Infatti il MES gestirà i NOSTRI soldi, che ci vengono tolti mediante le tasse, e gli stati aderenti non possono esercitare nessun controllo sul MES (come è scritto "candidamente" sul trattato) e anche nel caso che emergano "problemi" (che difficilmente emergeranno, visto che nessuno può controllare niente) non saranno comunque perseguibili dalla legge... a meno che non siano loro stessi ad autorizzare un procedimento contro di loro. Le sedi del MES non possono essere "violate", leggete cosa prevede il trattato, sulla cui base potranno esigere qualsiasi cifra riterranno opportuno dagli stati membri, che dovranno consegnare il malloppo entro soli 7 giorni... ovviamente quando succederà, gli stati aumenteranno le tasse per trovare la liquidità richiesta. UN BEL CONTRATTO, NON C'è CHE DIRE!!! E la cosa peggiore è vedere come alcuni cittadini difendono pure il MES, con dichiarazioni tipo "è un fondo salva stati, è molto utile"... poveri noi!
Facciamo finta che sia così: ovvero che l'istituzione del MES sia utile... PER QUALE MOTIVO PERO', IL MES HA BISOGNO DI TUTTE QUESTE "PROTEZIONI" ??? Per quale motivo hanno sancito di operare al di sopra della legge??? Per quale motivo è esentato da ogni CONTROLLO???
Veniamo al "dunque"...
Quando i mass media di regime parlano del "MES" raramente lo chiamano con il suo nome, preferendo la definizione, molto più "rassicurante" di "patto di stabilità" o simili, evidenziando come questo nuovo organo sovranazionale sia una cosa "buona e giusta", poiché interverrà in aiuto degli stati in difficoltà.
Nessuna TV - giornale nazionale ha mai informato i cittadini del fatto che l'adesione al MES sarebbe costata all'Italia ben 125.000.000.000€ oltre al fatto, certo non secondario, che NESSUNO ha mai reso noto come il nuovo organo sovranazionale AGIRA' AL DI SOPRA DELLE LEGGI E DI OGNI CONTROLLO: Il trattato che istituisce il MES sancisce regole che hanno poco a che vedere con la "DEMOCRAZIA".
E' un mistero come molti cittadini nutrano ancora, incredibilmente, fiducia nei confronti di una casta di politicanti, servi dei poteri forti, che non paghi di vivere tra prebende e privilegi, ci hanno trascinato volontariamente e deliberatamente nel baratro di una pesante crisi finanziaria, a suon di speculazioni finanziarie e delocalizzazione delle aziende, cosa che oltre ad aver trasferito i posti di lavoro laddove i lavoratori sono poco più che schiavi, ha posto fuori mercato le aziende che sono rimaste in patria, che non possono reggere la concorrenza di chi produce con costi 15-20 volte inferiori, tra imposizione fiscale ... ufficiale ferma “solo” al 45 per cento ma che se rimarrà confermato l’ulteriore aumento dell’Iva al 23 per cento per il prossimo autunno, potrebbe arrivare addirittura fino al 54,5 per cento … e costo della manodopera.
Tasse sempre più alte. Fisco sempre più arrabbiato. Gli italiani sembrano avere per la testa solo come metter insieme il pranzo con la cena con i soldi che gli rimangono dopo aver pagato il dovuto e oltre. Ma un antico mostro si vede all’orizzonte: siamo ancora una democrazia e una repubblica, o siamo una dittatura fiscale?
Il Segretario de La DESTRA Guardiagrele Paolo Damiano
CHIETI: DONNE IN PROVINCIA, ''NIENTE MIMOSE MA SOLUZIONI CONCRETE''
Con queste parole Annarita Guarracino, consigliera di parità della Provincia di Chieti ha presentato stamane l'opuscolo realizzato per far conoscere come lavora l'ufficio di parità e come può essere di aiuto a quanti, donne soprattutto ma anche uomini, subiscono discriminazioni di genere sul posto di lavoro.
A presentare il libricino, oltre alla Guarracino, erano presenti il presidente della Provincia, Enrico Di Giuseppantonio, l'assessore provinciale alle politiche sociali Gianfranca Mancini, le uniche due consigliere provinciali donna, Carla Di Biase (Popolo della libertà) ed Eliana Menna (Italia dei valori) e l'esperta del settore Tea Rossi che ha affiancato la consigliera di parità nel compilare l'opuscolo.
Guarracino ha ricordato che l'ufficio di parità, pur con pochissimi fondi a disposizione, ha attivato uno sportello legale gratuito cui si può rivolgere chi pensa di essere vittima di discriminazioni di genere sul posto di lavoro.
Da ottobre 2010 ad oggi lo sportello ha avviato quattro cause di lavoro che interessano quattro donne e sta valutando altri cinque casi presentati.
Il libricino verrà divulgato nelle sedi dei centri per l'impiego, degli altri uffici della Provincia e in tutti quegli organismi e associazioni che si occupano di donne. (ar.ia.)
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