Martedì 7 giugno alle ore 11.00, presso la Sala del Consiglio Comunale in Piazza Italia a Pescara, i Segretari provinciali de La Destra Abruzzese, insieme al Segretario regionale Luigi D’Eramo, illustreranno la posizione del nostro partito riguardo i referendum del 12 e 13 giugno.
Anna Rita Guarracino si farà portavoce della gente della Destra Teatina che si identifica in pieno nelle scelte suggerite dalla Direzione Nazionale.
LA DESTRA TEATINA VOTA "SI" a questi quesiti:
Scheda rossa, quesito 1: è il quesito relativo all'acqua e nello specifico votando SI si chiede l’abrogazione dell’art. 23 bis della legge 133/2008 in base alla qualela gestione del servizio idrico può essere affidata a soggetti privati attraverso gara o a società a capitale misto pubblico-privato;
Scheda gialla, quesito 2: è ancora un quesito sull'acqua e nello specifico se si vota SI si cerca di abrogare l’articolo 154 del Decreto Legislativo n. 152/2006 secondo il quale è possibile determinare la tariffa del servizio idrico integrato “in base all’adeguata remunerazione del capitale investito”;
Scheda grigia, quesito 3: è il quesito relativo al nucleare e nello specifico si chiede, votando SI, l'abrogazione dell’art. 7, comma 1, lettera d del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112 convertito con modificazioni dalla legge 6 agosto 2008 n. 133 per quel che riguarda la libertà di realizzare impianti nucleari sull’intero territorio nazionale;
LA DESTRA TEATINA non si farà consegnare la
Scheda verde, quesito 4: è il quesito relativo al legittimo impedimento ovvero la possibilità, votando SI, di abrogare l'articolo 1 (commi 1, 2, 3, 5, 6) della legge 7 aprile 2010 51 che disciplina i casi in cui il Presidente del Consiglio e il Ministri possono non comparire in udienza penale.
Vi ricordiamo che quelli del 12 e 13 giugno sono referendum abrogativi per cui votando “NO” si decide di mantenere la legge in vigore e votando “Si” si decide di abrogare le norme in vigore.
Le schede NON VANNO SOVRAPPOSTE, hanno la caretteristica della carta carbone, mettendole una sull'altra si corre il rischio di annullare le altre mentre si vota la prima.
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