L’Aquila. Una moschea nella patria di Celestino V. E, tutto intorno, esplode la polemica. “Siamo pronti a manifestazioni eclatanti se il Consiglio Comunale voterà l’ordine del giorno per la realizzazione della moschea” dichiara il segretario regionale de La Destra Luigi D’Eramo. “Centinai di aquilani sono pronti a manifestare contro la realizzazione della moschea nella città di San Celestino V, della Porta Santa e di Santa Maria di Collemaggio”.
La proposta è stata avanzata dal consigliere straniero Roland Vide e sottoscritto dai consiglieri comunali Enrico Perilli (Prc), Fabio Ranieri (Pd) e Giuseppe Bernardi (Sel) su richiesta di alcuni rappresentanti della comunità macedone.
“La proposta del consigliere Vide è provocatoria ed offensiva” aggiunge D’Eramo. “L’Aquila è una città distrutta, il 99% delle chiese è inagibile, sarebbe un vero controsenso. Ben altri sono i problemi nel capoluogo abruzzese, la realizzazione di una moschea non può essere posta neanche come discussione.
La nostra comunità ancora non dimentica l’offesa ricevuta dal musulmano che gettò fuori dalla finestra dell’ospedale dell’Aquila il crocefisso e successivamente pretese che venisse tolto dai locali pubblici come scuole e tribunale”.
Nell’Ordine del giorno, inoltre, si afferma che la costruzione della moschea è giustificata dal fatto che i musulmani sono costretti a recarsi ad Avezzano per espletare le pratiche religiose. “Potrebbe essere un’idea” aggiunge D’Eramo “quella di promuovere una convenzione tra le associazioni musulmane e la Società di Autostrade per una riduzione del pedaggio autostradale così da rendere meno onerosi i continui viaggi nel centro marsicano. Il consigliere straniero Vide non ha avuto neppure la delicatezza di individuare terreni privati da far acquistare alle organizzazioni musulmane, ma chiede che sia il Comune dell’Aquila a privarsi di un proprio bene immobile da destinare gratuitamente ai seguaci di Allah”.
Resta il fatto, che perfino il presidente dell’associazione dei musulmani moderati Gamal Bouchaib ha chiesto il ritiro dell’ordine del giorno. E a lui si è unita tutta la Comunità musulmana aquilana.
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