Quello che fa il governo è il contrario di ciò che dovrebbe fare per migliorare le cose dal punto di vista economico. In Italia, i dipendenti, sia pubblici che privati, percepiscono un salario che è pari alla metà di quello svizzero, tuttavia, la produttività è la medesima, quando non maggiore.
Se l'operaio edile della Spagna percepisce il doppio di quello italiano, può spendere di più e mandare avanti l'economia. Prova ne è che la Spagna ci ha superato dal punto di vista del prodotto medio annuo pro-capite. Se non si hanno soldi in tasca si compra roba di bassa qualità, o, semplicemente, non si compra nulla che vada oltre il necessario al proprio sostentamento. E non ci si venga a raccontare degli statali fannulloni o della concorrenza cinese. Lo statale assenteista non si assenta solo per 10 giorni di malattia all'anno. Ne fa cento. Questa è la realtà. Se io tolgo il 40% dello stipendio allo statale, quando ha un malanno, nei primi 10 giorni di malattia e, poi, per i giorni successivi, non gli tolgo un centesimo, implicitamente incentivo chi è stato a casa per acciacchi vari 10 giorni a starci l'undicesimo, tanto almeno quello glielo pagano per intero.
Quanto alla concorrenza cinese, l'operaio edile non deve competere con il cinese, dato che l'operaio edile cinese lavora, ovviamente, solo per il mercato cinese e non per il nostro. Se non vi è concorrenza con competitori asiatici, perché mai non si deve essere pagati in modo commisurato a quello che si produce. La produttività aumenta (pensate solo al prezzo delle case), ma i salari di fatto diminuiscono. Questo agli imprenditori idioti sembrerà il bengodi, ma, purtroppo per tutti, le cose non stanno così. Starebbero così, per il singolo imprenditore, se fosse solo lui a non pagare il giusto ai dipendenti, ma, se OGNI imprenditore, valendosi delle leggi scellerate attuali, paga da fame i propri lavoratori, inevitabilmente questi compreranno poco e le merci prodotte rimarranno invendute.
Certo è facile parlare di crisi, di economia in ginocchio e dei danni che hanno fatto sempre gli altri! Occorre guardare avanti e guardare avanti significa dire forte e chiaro che per risollevare l’economia dell’Italia, dell’Abruzzo e di Guardiagrele, per ricreare un tessuto produttivo e opportunità occupazionali le banche devono tornare a scommettere su chi vuole fare impresa, perché non si può più chiedere una garanzia di 300 per un prestito 100. Ma le banche devono tornare a studiare e valutare i progetti di investimento per partecipare al finanziamento con una propria quota variabile a seconda della percentuale di rischio che vogliono accollarsi. Ovvero, se per avere 100 dovrò prima trovare una garanzia di 300 poi, per 10-20-30 anni dovrò pensare a coprire il prestito e la garanzia per non ritrovarmi fallito, ipotecato e con solo una corda da appendere ad un albero e se l’unica “opportunità” che mi viene data dalla banca è quella di potermi “liberamente” solo indebitare ... con quale stato mentale potrò fare impresa? E in che modo, a fronte delle rimesse, potrò capitalizzare, reinvestire e migliorare l’attività? Ecco, allora, che la banca, tornando ad assolvere alla sua funzione di strumento sociale e di tramite economico-finanziario tra i cittadini-Stato ed il cittadino-Impresa, dopo lo studio e l’attenta valutazione del progetto di impresa, dovrebbe dire: lo Stato su questo progetto che hai presentato ti presta il 100% ma, in proprio, tramite me banca, garantisce per il 40% e tu garantisci per il restante 60% ... Siccome, dai nostri studi e valutazioni, il progetto produrrà, in un tempo X, 110 ... tu restituirai 60 + 10 (che non sono interessi sul prestito, ma sono già utili di impresa) e lo Stato riprenderà il suo 40 e avrà guadagnato 10 ... ma avrà anche generato occupazione, reddito, consumo e, quindi, produzione, maggiore entrate e circolazione di denaro fondamentale per l'economia.
Quello che ho spiegato è un principio che non avrebbe eccezioni se non fosse che oggi la BankItalia non è uno strumento di “Servizio Sociale” per il Bene Comune, per esserlo dovrebbe essere nazionalizzata, ma è una SPA privata con interessi ristretti e particolari che, mossa solo dall'ingordigia propria dello schiavismo capitalista, persegue unicamente la costruzione del Nuovo Ordine Mondiale Usurocratico. E se a questo si unisce quanto sta accadendo in Grecia con la crisi del debito sovrano, in molti si porranno la domanda: la risposta rimane sempre la stessa, ovvero in ottica di breve termine non dovrebbero esserci motivazioni oggettive a sostegno del possibile default (nel lungo termine tuttavia sono decisamente pessimista).riconoscendo che ormai la nostra nazione rappresenta un paese in via di sottosviluppo caratterizzato da un lento processo di deindustrializzazione ed impoverimento sociale può vantare rispetto agli altri PIIGS (stati indicati anche con la locuzione porcine economy) ancora alcune exit strategy che le consentirebbero di salvarsi in fasi di turbolenza finanziaria. Infatti, debbo rammentare che l'Italia oltre ad avere una economia di 2 triliardi di dollari, vanta la terza riserva aurea al mondo dopo USA e Germania con oltre 2400 tonnellate di metallo prezioso che se danno ancora tantissima credibilità al paese in ambito internazionale (pensate che Cina e India ne possiedono rispettivamente 1000 e 500) , sono anche la nostra "damnatio" visto che il FMI (Fondo Monetario Internazionale) vuole quest'oro e i terroristi che lo sostengono, hanno messo in atto le speculazioni, come quelle che hanno prodotto la Caporetto finanziaria italiana dell'11 luglio ma fino ad oggi, proprio per aiutare ed agevolarne il furto. In secondo luogo la popolazione italiana detiene il più grande patrimonio privato al mondo quantificato in oltre otto trilioni di euro, quattro costituiti da beni immobili di proprietà e quattro sottoforma di investimenti finanziari e liquidità (come depositi bancari, obbligazioni e titoli di stato), nessun altro paese al mondo può ostentare numeri di questa imponenza. Così, la presenza di notevole ricchezza detenuta dalle famiglie italiane ha fatto sì che in (questo) caso di difficoltà nella tenuta dei conti pubblici ciò che ipotizzai qualche mese fa è diventata una manovra di intervento a tampone attraverso una tassazione una-tantum (prelievo coatto sui depositi) e, in seguito, attraverso l'istituzione di una patrimoniale con alcune soglie di franchigia. tenuto conto che alla manovra di 50 miliardi di euro approvata a luglio, questa manovra (altri 40-50 miliardi) in approvazione e fino alla fine dell'anno l'Italia dovrà racimolare altri euro, da 30 a 60 miliardi, per potersi nuovamente presentare l'anno prossimo sul mercato dei capitali.
Infine l'Italia è caratterizzata da una shadow economy (economia sommersa) di notevole entità, stimata in circa 350 miliardi di euro, pari a oltre il 20% del PIL, la quale al momento rappresenta un autentico polmone finanziario per la piccola e media impresa che tuttavia potrebbe essere fatto emergere attraverso manovre di condono fiscale per generare un extra gettito in supporto ai conti pubblici. E se volete una provocazione: la tassazione della prostituzione in Italia consentirebbe di generare 20/25 miliardi di gettito annuo senza gravare sui portafogli dei contribuenti.
Fanno bene i fannulloni a difendere i loro ingiusti privilegi, dato che, con essi, mandano avanti quel poco di attività produttiva che ci resta, comprando quelle carabattole costose, che, altrimenti, nessuno avrebbe la possibilità di comprare. E NESSUNO PENSI CHE TOGLIERE PRIVILEGI INGIUSTI SIGNIFICHI POI AVERE UN POCO PIU' DI EQUITA' TRIBUTARIA. QUESTA STORIELLA NON è VERA. PUNTO E BASTA.
Lo sarebbe se a governarci fossero "uomini di buona volontà", ma così non è; PRENDIAMONE ATTO. La politica sociale e fiscale degli ultimi governi è di tipo predatorio. Una politica che vuole spellarci vivi e che pensa solo a togliere, senza mai nulla dare a nessuno in cambio. Si trovano più soldi solo per i soldati da mandare a bombardare la gente qua e là per l'imperialismo US-urocratico. In poche parole, o siamo carne da macello o siamo carne da cannone ...
Il Segretario de LA DESTRA Guardiagrele
Paolo Damiano
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