Non ce ne frega se lui usa le donne. Ci sono donne che sembrano contente di farsi usare. Non ce ne frega neppure se è un cattivo modello: in fondo è sempre stato un punk della politica, uno che sconvolge le regole, uno che occupa le istituzioni e insieme le mette in crisi, fa le corna nelle foto ufficiali e compie gesti sconvenienti. Tanti italiani lo amano per questo. Quanto al fatto che sia al centro di un giro di prostituzione, capirai che scandalo. Siamo un popolo di puttanieri. Le stime nazionali parlano di nove milioni di clienti maschi di prostitute, e anche alle signore piace pagare. In un campione di donne coinvolte in una recente ricerca della sessuologa Serenella Salomoni, il 37 per cento rivela di aver pensato almeno una volta di pagare un uomo per sesso, il 19 per cento lo ha fatto. Infine, se la mettiamo sul fatto delle minorenni, va bene, brutta storia. Ma quante volte tornando a casa di sera abbiamo visto sul marciapiede ragazzine-schiave a malapena sedicenni, aspettare che qualche nostro concittadino le tirasse su - e non abbiamo battuto ciglio? Se l'offensiva della "bestia trionfante" quale appare il "femminismo sinistrato" si limitasse a queste pagliacciate (che hanno l'unico scopo di dare una spallata a Berlusconi), beh, ci si potrebbe limitare alla risata. Ma non è così. Il risultato della morale femminista imperante è quella che controlla il mondo dell'istruzione dalla materna all'università - è che nel mondo occidentale è palesemente immorale avere rapporti sessuali con donne "manifestamente donne" che però in una anagrafe ballerina e incerta non hanno compiuto i fatidici diciotto. Mentre è perfettamente lecito, anzi è di moda, farsi inchiappettare da maggiorenni maschi travestiti da iper-donne. Ma c'è molto di più, purtroppo. E qui si va sul tragico con un epidemico diffondersi del "muoia-sansone-e-tutti-i-filistei"
ed è la chiave di lettura generazionale: un sistema in cui la gioventù è merce di consumo estremo, carne da macello a buon mercato usata tanto per riempire reality e talent show, quanto per i festini dei capi. Sullo sfondo, un paese con la disoccupazione giovanile al 30 per cento. E dove le cronache dei movimenti e delle rivolte rosa
non chiedono ... che gli stupratori vengano eunuchizzati
che non si regali più l'aborto anticoncezionale
che alle ragazze madri venga dato un lavoro e asili nido
che il "diritto di famiglia" dia finalmente voce anche alla disperazione di centinaia di padri costretti a far le valige (con relativo taglieggiamento-mantenimento) per andare a vivere in qualche camera ammobiliata e mangiare alla mensa della Caritas
e tante altre cose ancora che sono state sepolte e mandate nell'oblio dalle cronache di Ruby e compagne, nuove protagoniste di servizi soft porno sui telegiornali. Anche qui, però, l'anima cinica scrolla le spalle: è il mercato, bellezza. Vogliamo crocifiggere quelle ragazze perché hanno colto l'occasione di farsi strada? Cerchiamo di essere realisti. Torniamo ad esempio al popolo di puttanieri. In un presente labile e precario, è più economico comprare un po' di amore che mettersi, pur sperando di non essere denunciati per stalking, a corteggiare qualcuno, uscirci a cena e tutto il resto. Chi ha più tempo per i corteggiamenti? Chi ha i soldi, chi ha la voglia, l'energia? Il mercato vince perché risponde in modo pratico a problemi che la vita non può più risolvere. È troppo tardi per arricciare il naso. Quando abbiamo accettato di vivere in un sistema basato sul mercato estremo dovevamo sapere che tale sistema ha come esito quello di trasformare tutto, appunto, in mercato. E al di fuori del mercato non può restare niente. In questo senso le faccende sessuali del capo ma anche di quelle che della "virtù" hanno fatto e ne fanno una impresa a contratto più o meno determinato a cassa dis-integrazione perchè l'utero è mio e me lo gestisco io ... sono metaforiche ed emblematiche. Alla fine, la vera domanda sulla quale dobbiamo interrogarci, al di fuori delle belle parole, è se sia naturale contrattare tutto - o se ci siano ancora dei limiti e quali.
Il Seg. de La DESTRA Guardiagrele
Paolo Damiano
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