Francio Galton (cugino di Darwin) teorizzò l'Eugenetica nel XIX secolo in Inghilterra. La teoria dell'eugenetica prevedeva un decadimento dei geni destinato a portare a un deterioramento della razza umana, i migliori esseri umani (ricchi) si stavano riproducendo ad un ritmo inferiore rispetto a individui peggiori (stranieri, immigrati, ebrei, poveri, minorati fisici e mentali). L'eugenetica consigliava, quindi, un miglioramento progressivo della razza secondo criteri analoghi a quelli dell'evoluzione biologica.
Nell'America anti-immigrazionista di inizio '900 la teoria venne radicalizzata.
Iniziò una sistematica identificazione degli individui deboli di mente (ebrei, neri e stranieri) per impedire loro di riprodursi utilizzando metodi come l'isolamento e la sterilizzazione. I governi americani emanarono leggi in favore dell'eugenetica. La teoria trovò fautori in tutto il mondo: Roosvelt, Wilson, Churcill, Alexander Bell, Leland Stanford. La ricerca venne finanziata dalle fondazioni Carnegie e Rockefeller. Numerosi studi furono condotti nelle università di Harvard, Yale e Princeton. Gli sforzi furono appoggiati dall'accademia Nazionale delle Scienze, dall'American Medical Association.
Roosevelt: "La società non guadagna alcunchè dal permettere che i criminali si riproducano".
Burbank: "impediamo ai criminali e ai deboli di riprodursi".
George Bernard Show: "Solo l'eugenetica è in grado di salvare il mondo".
I pochi oppositori furono zittiti.
Nel 1907 lo Stato dell'Indiana approvò la prima legge per la sterilizzazione di pazienti ricoverati in istituzioni psichiatriche.
Anche la California e altri 23 stati promulgarono leggi che autorizzavano la sterilizzazione. La California fu lo stato maggiormente eugenistico con il maggior numero di sterilizzazioni di qualsiasi altro stato americano.
I tedeschi furono ancora più progressisti.
Costruirono case dall'aria anonima dove i "minorati mentali" venivano portati e intervistati una alla volta prima di essere gassati per poi essere cremati. L'efficiente macchina tedesca costruì una fitta rete di campi di concentramento lungo i binari della ferrovia, in modo da velocizzare i trasporti. Dopo la fine della seconda guerra mondiale, nessuno era un eugenista e nessuno lo era mai stato. Cessarono gli studi e cessò l'attenzione della politica.
Il tempo ha dimostrato che l'eugenetica non ha alcun fondamento scientifico, ma l'appoggio dei forti interessi politico economici, l'attenzione della società e "l'ignoranza" del popolo sull'argomento trattato, ha permesso uno dei più grandi orrori della storia.
Ringraziamo la Redazione che ci da modo di dire una cosa che ha un peso civile almeno eguale alla mancanza del ponte di Messina e all'invadenza fiscale. Che cosa? Che 1 miliardo di aborti in trent'anni sono troppi, che 50 milioni di aborti l'anno sono troppi per questo mondo. Che la pretesa eugenetica di selezionare la vita scegliendo chi debba vivere, invece di curare tutti, cambia la natura della civiltà umana, e in peggio, molto in peggio. Che bisogna stabilire il diritto alla vita «dal concepimento alla morte naturale» nella Carta delle Nazioni Unite, perché decine di milioni di madri sono state costrette in Asia ad abortire, o incentivate a farlo dalle politiche pubbliche delle tirannie là dominanti, e decine di milioni di bambine nasciture sono state uccise solo perché di sesso femminile. La conseguenza è quella tratta dal Santo Padre in una sua vecchia conferenza di teologo: «L'amore e il buonumore sono stati dichiarati eretici». Nel momento in cui la vita nascente viene considerata un pericolo, una malattia da «curare» con l'uccisione del malato, un omicidio perfetto che lo esclude da tutto il suo futuro possibile, noi non scegliamo la libertà e l'autodeterminazione della donna: scegliamo di programmare la nostra infelicità.
Quando sentiamo una strega ergersi a parlare a nome delle donne, zittiamola; ci perderà la democrazia ma ci guadagneranno le donne e la vita! UN FIGLIO È UN DONO NON UN DIRITTO
Il Seg. de La DESTRA Guardiagrele
Paolo Damiano
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