‎La DESTRA

"La DESTRA è slancio vitale, volontà di potenza, spiritualismo laico, estetica della politica, saldezza morale, lealtà, onore, fedeltà alla parola data, coerenza con propri ideali, amore verso il popolo, capacità di sacrificio." A. Romualdi

Elezioni a Francavilla, Di Giovanni in pole-position

Sabato mattina a Chieti, durante il coordinamento provinciale del Pdl, si farà il punto sul nome del candidato Sindaco da proporre sul tavolo delle consultazioni con le forze di centrodestra. La divisione del Pdl in due correnti interne, che fanno capo rispettivamente a Carlo De Felice e  a Daniele D'Amario, apre la possibilità che a guidare la coalizione di centrodestra possa essere Carmine Di Giovanni, candidato sindaco de “La Destra”.  La scelta di Di Giovanni, candidato conosciuto e stimato dal popolo francavillese e con un ricco bagaglio d’esperienza, potrebbe appianare divergenze e tensioni nel Pdl, evitando scontri interni altrimenti inevitabili, anche nel caso in cui i vertici provinciali e regionali del partito decidessero di imporre dall'alto il nome del candidato. Il Comune di Francavilla deve risorgere dopo la pessima gestione della Sinistra e solo un uomo onesto, capace ed innamorato della sua città, come Di Giovanni può riuscire a fare il miracolo.

La Destra a Lanciano chiede un confronto urgente sul candidato sindaco

LANCIANO. L’indecisione sulla scelta del candidato sindaco del centrodestra spinge il nostro coordinatore cittadino, Bruno Di Ciano a chiedere un tavolo di confronto immediato.  «Stigmatizziamo con forza l'indecisione che regna sulla scelta del candidato sindaco del centrodestra», afferma il candidato della Destra, «ancora una volta sono in atto giochi di potere per acquisire le poltrone, senza che i personaggi che si contendono i ruoli abbiano come requisiti spiccate capacità manageriali e ricchezza di idee per creare e realizzare progetti validi. La Destra esige che tutti i ruoli, compresi quelli negli enti strumentali, siano assegnati a personaggi capaci di innovare, creare e ben amministrare nell'interesse della cittadinanza e in vista di un rilancio economico e sociale della città. E sollecita un tavolo immediato per scegliere i candidati ideali per le elezioni di maggio».  I vertici del Pdl sembrano voler prendere altro tempo ma La Destra non abbasserà la guardia e darà il suo consenso esclusivamente se il nome che verrà proposto risponda ai requisiti richiesti tramite le dichiarazioni di Di Ciano.

LA DEMOCRA...CIA


    Le “rivoluzioni” che stanno sconvolgendo gli Stati musulmani sono realmente popolari?, sono realmente “genuine”?, a noi non pare proprio. È IMPOSSIBILE che tutte scoppino insieme, tutte alla ricerca di una fantasmagorica “libertà”. Così, le manifestazioni di cinquanta, cento dimostranti per la democrazia che contemporaneamente(?) (anche queste non sono forse impossibili?) si svolgono nelle città e capitali del vecchio continente, e non solo, conferma quanto sin’ora da noi sostenuto: che queste “rivoluzioni d’Egitto” sono state volute, provocate, pilotate, organicamente a progetti che poco o nulla hanno a che vedere con l’emancipazione o il benessere dei popoli, ma piuttosto con la loro alienazione e dipendenza maggiormente evoluta rispetto alla pianificazione globale prossima ventura. E quel che resta è la cruda realtà dei giochi geopolitici di chi governa il mondo e le sue fonti energetiche.
    Premesso che la destabilizzazione dei paesi arabi coinvolti, dal Magreb sino ad est della Penisola Arabica, non preoccupa militarmente nessuna potenza occidentale (contrariamente a quanto si vorrebbe far credere), sia per l’inadeguatezza tecnologica dei primi, che per il fatto che essi sono, o sono stati, spesso complici degli interessi dei secondi, restano gli effetti reali di tali sconvolgimenti.
    Stiamo parlando di una destabilizzazione generale di molti paesi arabi. I loro problemi interni ne impediranno crescita e sviluppo, molto più, anzi, molto peggio, di quanto già non stessero facendo in tal senso i loro governanti corrotti o dispotici.
    Oltre alla destabilizzazione dei paesi nord-africani e arabi, messi in stallo e momentaneamente neutralizzati, anche le nazioni d’Europa, e non solo quelle che s’affacciano sul Mediterraneo, saranno messe a dura prova, nel contenere i flussi migratori e le masse di disperati che verranno ad incrementare le già folte schiere di emarginati e drop-out nostrani, prodotti da  usurocrati legalizzati, pirati finanziari, ideologi liberisti, politicanti venduti e corrotti, ma soprattutto dai detentori del potere d’emissione monetario, vera schiavitù virtuale e arma di distruzione di massa nelle mani di una elite di eletti.
    Anche i rapporti commerciali tra nazioni e continenti che si incontrano e rispecchiano nel Mare Nostrum saranno penalizzati: trattati e contratti gettati al vento, con danno ingente per i popoli di entrambe le sponde.
    E ancora... la disgregazione economica e sociale degli Stati dell’Africa mediterranea sarà viaria, “naturalmente”, di una avanzata fondamentalista da prendere a pretesto per una guerra che, per gli accadimenti che si susseguono, è stata, già da tempo, pianificata ...  dagli US-Pirates of the Mediterranean.
    Chi trae vantaggio se l’Europa ed i suoi interlocutori arabi sono distratti nel risolvere gravi problemi di stabilità e organizzazione interna, sottraendo risorse preziose per lo sviluppo?
    Chi trae vantaggio dalla mancanza di crescita di nazioni competitive?
    La leadership anglo-americana dominante e la lobby mondialista che la guida dove vuole, puntando non solo a destabilizzare il mondo arabo e renderlo ancora più debole, ma soprattutto ad isolare i competitori russi e cinesi.
    La politica quella vera è stata giustiziata al muro, per lasciare solo spazio al business e ... se dopo il Colonnello non è detto affatto che arrivi la democrazia… Ci domandiamo:             
chi si batte contro i dittatori vuole la democrazia o la democra … CIA?!

Il Segretario de La DESTRA Guardiagrele
Paolo Damiano

La DESTRA Salva la Vita

In merito all’ottenimento di 8mila euro di finanziamenti regionali e che l'Amministrazione guardiese intende rendere accessibile alle circa 80 famiglie che si avvalgono di badanti straniere (polacche, rumene, ucraine),  non si può non notare che detto sostegno, riducendosi ad appena 100 € a famiglia, non sarebbe viaria di nessun miglioramento assistenziale della condizione degli anziani come irrisorio sarebbe per una integrazione al pagamento delle badanti … a tal proposito crediamo invece che questo piccolo finanziamento possa essere usato al meglio o per l’acquisto, ad esempio, di (100) telefoni cellulari “Salva Vita” (circa 80€ cad.uno) da donare agli anziani soli e che non possono permettersi di pagare una badante, o anche, nella forma di borse lavoro, per attivare (una, due ... persone) un servizio di “Assistenza Volante”. Ovvero, dopo aver effettuato un censimento degli anziani soli e/o … con l’AV si potrebbe intervenire per piccoli ma indispensabili servizi quali: controllo mattutino dello stato in salute dell’anziano/a, ricetta e acquisto di medicinali (con un “passi” autorizzato presso medici e farmacie per evitare code e poter soddisfare le esigenze di più anziani), pagamento collettivo delle bollette (con un passi autorizzato presso le poste e tabaccherie che offrono questo servizio), spesa collettiva, ecc.  Ma aggiungiamo anche che la regione, invece di questi finanziamenti in "pillole", potrebbe intervenire per istituire, disciplinare e attivare l'"AV" in tutta la regione.
 
Il Segretario de La DESTRA Guardiagrele
Paolo Damiano
 

COMUNICATO STAMPA LA DESTRA CASALBORDINO

Venerdì 18 febbraio, a Casalbordino, la Destra ha promosso  un incontro politico - programmatico con gli elettori casalesi.
Soddisfatti ed entusiasti, il coordinatore locale del partito, Giuseppe Saraceni, e la coordinatrice provinciale, Anna Rita Guarracino, che hanno  salutato positivamente  la partecipazione dei coordinatori locali che compongono il Centro Destra. Erano infatti presenti i rappresentanti del PDL e dell’UDC.  Saraceni  in una nota, tra l’altro, riferisce :” Finalmente l’appello rivolto da La Destra è stato accolto con favore dalle altre forze politiche che compongono il Centro Destra. La Destra considera tutto ciò un forte segnale politico che l’elettorato casalese di Destra, di Centro e Centro Destra aspettava da tempo, ne è la dimostrazione che, oltre alla presenza dei leader politici locali, sono intervenuti elettori di ogni età, anche giovanissimi. La Destra si è fatta promotrice di un tavolo programmatico condiviso con tutte le forze politiche presenti, al fine di creare una lista vincente che possa rimettere in moto l’apparato amministrativo per governare la città che da tempo è in una fase di stallo allarmante!” “Casalbordino – continua Saraceni -  deve riprendersi il ruolo che più gli compete, quello di essere una cittadina all’avanguardia, capace di valorizzare le ricchezze del territorio, riconquistare  rispetto e fiducia e per questo bisogna mettere in atto tutte le risorse e le  idee e in tal senso. Il  nostro partito, con pari dignità, darà un contributo fattivo mettendo in campo  gli uomini migliori che sapranno interpretare le esigenza per la rinascita di   Casalbordino  tenendo conto delle esigenze e  richieste dei casalesi”.  AnnaRita Guarracino, coordinatrice provinciale, ha salutato con entusiasmo la folta platea esortando i giovani e i delusi per le note vicende, legate al Fli, che interessano il panorama politico locale e nazionale, a ritrovare l’entusiasmo ed un punto di riferimento efficace per, finalmente, decollare nella imminente competizione elettorale.

Forza Silvio!!!

RU 486 PILLOLA ABORTIVA - PALLOTTOLA CONTRO LA VITA

Così ora anche in Abruzzo si potrà usare la "pillola satanica" . E se alla donna, Governo a capo, tutti dicono tutto e il contrario di tutto … quello che non dicono è che quella pillola ci mette ben tre giorni a liberarti del figlio che aspetti. La prima dose blocca i recettori del progesterone, l'ormone che sviluppa il tessuti uterino. Quando, 48 ore dopo, l'embrione è morto, la seconda parte del trattamento ne provoca l'espulsione. Il tutto in tre giorni, per un'agonia dentro sé stesse. Tre giorni che possono essere interminabili per tutte le donne che a quell'aborto sono arrivate magari per solitudine, o paura, o povertà, ma sanno che, comunque, ciò che stanno perdendo è un figlio, per quelle che chiamano le cose con il loro nome. Davvero conta così poco ciò che passa nei pensieri, e nei più intimi processi ormonali e fisici, di una donna in quel silenzioso attendere che la vita che stava crescendo dentro, eliminata chimicamente, abbandoni il corpo? Perché dire questa ennesima bugia a una generazione di ragazze, che, non sapendo, penseranno all’aborto in pillola come a un qualcosa di più sopportabile, e saranno magari tentate - non sapendo - di usarlo come un anticoncezionale di emergenza? L'altra mistificazione, sta in questa pretesa del drappello di tardone femministe di parlare a nome di tutte le donne; la sottesa affermazione di essere portavoce, da nessuno nominate, dell'universo femminile tutto. Come se tutte le donne, in quanto tali, fossero schierate dietro di loro. Dietro alle megere del femminismo e dell'aborto a oltranza (ricordiamo le foto della Bonino che praticava aborti con una pompa da bicicletta e si esibiva in umor nero sui resti dei feti chiusi in barattoli della marmellata usati!) sono rimaste in pochissime. Oggi, le donne, cattoliche e laiche, hanno precise convinzioni sulla maternità. Ci sono e sono tante,quelle che hanno abortito e vorrebbero non averlo mai fatto.Ci sono quelle che non sanno ancora e a cui non è giusto raccontare storie di aborti "semplici". Con la RU 486, per l'aborto chimico, il Parlamento italiano e abruzzese, le streghe hanno "tolto di mezzo" pure i medici e hanno detto alle donne che ora saranno solo loro a DARE LA MORTE ai propri PICCOLI … mentre spalancano le porte all'Eugenetica ... quella disciplina pseudoscientifica volta al perfezionamento della specie umana attraverso lo studio, la selezione e la "promozione" dei caratteri fisici e mentali ritenuti positivi  e la rimozione di quelli negativi.
Francio Galton (cugino di Darwin) teorizzò l'Eugenetica nel XIX secolo in Inghilterra. La teoria dell'eugenetica prevedeva un decadimento dei geni destinato a portare a un deterioramento della razza umana, i migliori esseri umani (ricchi) si stavano riproducendo ad un ritmo inferiore rispetto a individui peggiori (stranieri, immigrati, ebrei, poveri, minorati fisici e mentali). L'eugenetica consigliava, quindi, un miglioramento progressivo della razza secondo criteri analoghi a quelli dell'evoluzione biologica.
Nell'America anti-immigrazionista di inizio '900 la teoria venne radicalizzata.
Iniziò una sistematica identificazione degli individui deboli di mente (ebrei, neri e stranieri) per impedire loro di riprodursi utilizzando metodi come l'isolamento e la sterilizzazione. I governi americani emanarono leggi in favore dell'eugenetica. La teoria trovò fautori in tutto il mondo: Roosvelt, Wilson, Churcill, Alexander Bell, Leland Stanford.  La ricerca venne finanziata dalle fondazioni Carnegie e Rockefeller. Numerosi studi furono condotti nelle università di Harvard, Yale e Princeton. Gli sforzi furono appoggiati dall'accademia Nazionale delle Scienze, dall'American Medical Association.
Roosevelt: "La società non guadagna alcunchè dal permettere che i criminali si riproducano".
Burbank: "impediamo ai criminali e ai deboli di riprodursi".
George Bernard Show: "Solo l'eugenetica è in grado di salvare il mondo".
I pochi oppositori furono zittiti.
Nel 1907 lo Stato dell'Indiana approvò la prima legge per la sterilizzazione di pazienti ricoverati in istituzioni psichiatriche.
Anche la California e altri 23 stati promulgarono leggi che autorizzavano la sterilizzazione. La California fu lo stato maggiormente eugenistico con il maggior numero di sterilizzazioni di qualsiasi altro stato americano.
I tedeschi furono ancora più progressisti.
Costruirono case dall'aria anonima dove i "minorati mentali" venivano portati e intervistati una alla volta prima di essere gassati per poi essere cremati. L'efficiente macchina tedesca costruì una fitta rete di campi di concentramento lungo i binari della ferrovia, in modo da velocizzare i trasporti. Dopo la fine della seconda guerra mondiale, nessuno era un eugenista e nessuno lo era mai stato. Cessarono gli studi e cessò l'attenzione della politica.
Il tempo ha dimostrato che l'eugenetica non ha alcun fondamento scientifico, ma l'appoggio dei forti interessi politico economici, l'attenzione della società e "l'ignoranza" del popolo sull'argomento trattato, ha permesso uno dei più grandi orrori della storia.
Ringraziamo la Redazione che ci da modo di dire una cosa che ha un peso civile almeno eguale alla mancanza del ponte di Messina e all'invadenza fiscale. Che cosa? Che 1 miliardo di aborti in trent'anni sono troppi, che 50 milioni di aborti l'anno sono troppi per questo mondo. Che la pretesa eugenetica di selezionare la vita scegliendo chi debba vivere, invece di curare tutti, cambia la natura della civiltà umana, e in peggio, molto in peggio. Che bisogna stabilire il diritto alla vita «dal concepimento alla morte naturale» nella Carta delle Nazioni Unite, perché decine di milioni di madri sono state costrette in Asia ad abortire, o incentivate a farlo dalle politiche pubbliche delle tirannie là dominanti, e decine di milioni di bambine nasciture sono state uccise solo perché di sesso femminile. La conseguenza è quella tratta dal Santo Padre in una sua vecchia conferenza di teologo: «L'amore e il buonumore sono stati dichiarati eretici». Nel momento in cui la vita nascente viene considerata un pericolo, una malattia da «curare» con l'uccisione del malato, un omicidio perfetto che lo esclude da tutto il suo futuro possibile, noi non scegliamo la libertà e l'autodeterminazione della donna: scegliamo di programmare la nostra infelicità.
Quando sentiamo una strega ergersi a parlare a nome delle donne, zittiamola; ci perderà la democrazia ma ci guadagneranno le donne e la vita! UN FIGLIO È UN DONO NON UN DIRITTO

Il Seg. de La DESTRA Guardiagrele
Paolo Damiano

Beato chi so fà il Sofà

Non ce ne frega se lui usa le donne. Ci sono donne che sembrano contente di farsi usare. Non ce ne frega neppure se è un cattivo modello: in fondo è sempre stato un punk della politica, uno che sconvolge le regole, uno che occupa le istituzioni e insieme le mette in crisi, fa le corna nelle foto ufficiali e compie gesti sconvenienti. Tanti italiani lo amano per questo. Quanto al fatto che sia al centro di un giro di prostituzione, capirai che scandalo. Siamo un popolo di puttanieri. Le stime nazionali parlano di nove milioni di clienti maschi di prostitute, e anche alle signore piace pagare. In un campione di donne coinvolte in una recente ricerca della sessuologa Serenella Salomoni, il 37 per cento rivela di aver pensato almeno una volta di pagare un uomo per sesso, il 19 per cento lo ha fatto. Infine, se la mettiamo sul fatto delle minorenni, va bene, brutta storia. Ma quante volte tornando a casa di sera abbiamo visto sul marciapiede ragazzine-schiave a malapena sedicenni, aspettare che qualche nostro concittadino le tirasse su - e non abbiamo battuto ciglio? Se l'offensiva della "bestia trionfante" quale appare il "femminismo sinistrato" si limitasse a queste pagliacciate (che hanno l'unico scopo di dare una spallata a Berlusconi), beh, ci si potrebbe limitare alla risata. Ma non è così. Il risultato della morale femminista imperante è quella che controlla il mondo dell'istruzione dalla materna all'università - è che nel mondo occidentale è palesemente immorale avere rapporti sessuali con donne "manifestamente donne" che però in una anagrafe ballerina e incerta non hanno compiuto i fatidici diciotto. Mentre è perfettamente lecito, anzi è di moda, farsi inchiappettare da maggiorenni maschi travestiti da iper-donne. Ma c'è molto di più, purtroppo. E qui si va sul tragico con un epidemico diffondersi del "muoia-sansone-e-tutti-i-filistei" … ed è la chiave di lettura generazionale: un sistema in cui la gioventù è merce di consumo estremo, carne da macello a buon mercato usata tanto per riempire reality e talent show, quanto per i festini dei capi. Sullo sfondo, un paese con la disoccupazione giovanile al 30 per cento. E dove le cronache dei movimenti e delle rivolte rosa … non chiedono ... che gli stupratori vengano eunuchizzati … che non si regali più l'aborto anticoncezionale … che alle ragazze madri venga dato un lavoro e asili nido … che il "diritto di famiglia" dia finalmente voce anche alla disperazione di centinaia di padri costretti a far le valige (con relativo taglieggiamento-mantenimento) per andare a vivere in qualche camera ammobiliata e mangiare alla mensa della Caritas … e tante altre cose ancora che sono state sepolte e mandate nell'oblio dalle cronache di Ruby e compagne, nuove protagoniste di servizi soft porno sui telegiornali. Anche qui, però, l'anima cinica scrolla le spalle: è il mercato, bellezza. Vogliamo crocifiggere quelle ragazze perché hanno colto l'occasione di farsi strada? Cerchiamo di essere realisti. Torniamo ad esempio al popolo di puttanieri. In un presente labile e precario, è più economico comprare un po' di amore che mettersi, pur sperando di non essere denunciati per stalking, a corteggiare qualcuno, uscirci a cena e tutto il resto. Chi ha più tempo per i corteggiamenti? Chi ha i soldi, chi ha la voglia, l'energia? Il mercato vince perché risponde in modo pratico a problemi che la vita non può più risolvere. È troppo tardi per arricciare il naso. Quando abbiamo accettato di vivere in un sistema basato sul mercato estremo dovevamo sapere che tale sistema ha come esito quello di trasformare tutto, appunto, in mercato. E al di fuori del mercato non può restare niente. In questo senso le faccende sessuali del capo ma anche di quelle che della "virtù" hanno fatto e ne fanno una impresa a contratto più o meno determinato a cassa dis-integrazione perchè l'utero è mio e me lo gestisco io ... sono metaforiche ed emblematiche. Alla fine, la vera domanda sulla quale dobbiamo interrogarci, al di fuori delle belle parole, è se sia naturale contrattare tutto - o se ci siano ancora dei limiti e quali.
Il Seg. de La DESTRA Guardiagrele
Paolo Damiano

Concita il bunga bunga e le donne in piazza


Gli effetti del “bunga bunga” hanno risvegliato la sopita Concita De Gregorio, meno conosciuta come direttore de L’Unità, che ha  lanciato, alla fine di gennaio, un appello alle donne di sinistra affinchè siano massicciamente presenti a Milano per salvaguardare la dignità femminile e disegnare una nuova emancipazione di quest’ultime. Tanto perché  quelle donne che affrontano una vita dura e qualitativamente scadente si vedono costrette ad essere rappresentate da soggetti dello stesso genere che avrebbero eletto il  sistema ad una sorta di bordello. Dulcis in fundo un altro, non meno importante, obiettivo da perseguire  sarebbe quello di scalzare gli uomini dalla politica. Il tutto scomodando Socrate e la sua maieutica.
Se ben si riflette, comunque,  il vero  traguardo appare quello  di far ulteriore cartello nel contesto di una congerie di attentati  contro l’attuale premier – ivi compresa l’azione dei pm meneghini -  per metterlo all’angolo o costringerlo alle dimissioni.
Ma nel momento in cui, nei panni di un neo puritanesimo senza radici, si vuole debellare un sistema occorre parlare dell’intero contesto rispettando la consecutio temporum dei fatti tutti a cominciare dall’inizio e non dall’epilogo dell’abusato “bunga bunga”. Ad esempio, se Nilde Iotti non fosse stata l’amante di Palmiro Togliatti sarebbe diventata Presidente della Camera? E che dire di Cicciolina che con il puritanesimo c’entrava come i cavoli a merenda? Idem per il trans gender Luxuria! Ma, allora, le femministe identificavano l’emancipazione con il libero amore, con il libero scambio, con la libera droga nel quadro di un puritanesimo capovolto.
C’è dell’altro: perché quando i partiti di sinistra compilavano le liste dei cosiddetti nominati ed il numero delle nominande (ad eccezione di qualche protetta come la consorte di Fassino ed altre)era effimero, le femministe non sono scese in campo per gridare la loro rabbia contro i vertici maschilisti delle formazioni di appartenenza?
Non ha diritto di parola chi ha da sempre alimentato la palude putrida dei disvalori. A meno che non si sia compiuto il miracolo di una loro repentina conversione. Ma le femministe manifestanti non credono in Dio.
                                                                                                              Anna Rita  Guarracino
Responsabile nazionale Dipartimento P.O.- donne
                          de la Destra

SE NON ORA QUANDO? PRIMA!


L’aspetto oggi più ironico è dato dalla scelte di alcune veterofemministe di lanciarsi in una manifestazione di piazza, alla ricerca della giovinezza svanita per sempre, cavalcando il più rigido puritanesimo sessuale.
Mi ricordo negli anni settanta l’aggressività di giovani (e talvolta anche avvenenti) fanciulle che facevano di tutto per imbruttirsi e risultare repellenti.
Era una aggressività fondata sul cosiddetto “movimento di liberazione della donna”, che reclamava il “dirittodi comportarsi e di gestire, anche il proprio corpo oltre alla propria vita, nel quadro più ampio di una petizione di parità nei diritti, peraltro mai negata (perchè i trattamenti differenti sono giustificati dalla oggettiva diversità che c’è tra un uomo e una donna e negarlo sarebbe fare un torto proprio al principio di parità: dare soluzioni uguali a situazioni differenti non risponde al basilare concetto di giustizia). A distanza di quarant’anni dalle lotte del femminismo allora, una cosa è evidente ed è che il modello femminile si è inesorabilmente conformato a quello maschile. Ed è conforme perché l’aver liberato la sessualità dalla procreazione ha reso le donne altrettanto libere dei maschi. Gli effetti della promiscuità obbligatoria, unite alla forza plasmante del consumismo, hanno subdolamente privato le donne della loro natura più profonda, trasformandole in affannati cloni del modello maschile. Ma anche all’uomo non è andata molto meglio: privato di un vero femminile, si è sentimentalizzato, perdendo quelle prerogative positive implicite nella sua natura paterna e virile. Le donne stesse per anni hanno in fondo voluto ignorare la loro natura perché ad essa associavano un’idea culturale di fragilità, di rassegnazione e di sottomissione che mal si conciliava con il loro desiderio di libertà e di emancipazione. In questo rifiuto, non si sono accorte che tranciare così drasticamente le loro radici non era molto diverso dal tagliare i capelli di Sansone. Senza spirito materno, ogni forza è perduta, perché è vero che le donne hanno una forza straordinaria, ma questa forza discende direttamente dalla capacità di accogliere e far crescere la vita. Non si tratta di tornare all’angelo del focolare, ma semplicemente di capire che la centralità della loro vita di donne è lo spirito della maternità. Ripartire da lì. La maternità.
Oggi: contrordine compagne !
Quelle che si imbruttivano scientemente, cercano in tutti i modi di restaurare una bellezza perduta per sempre e, nel contempo, pretenderebbero di imporre un codice di comportamento inibendo, alle più giovani, quella stessa libertà e “diritti” che avevano reclamato per se stesse quaranta anni prima.
Credo che nessuno preferirebbe passare una serata in compagnia di Rosi Bindi e non di Ruby e non vedo perchè si debba imporre al Premier di farlo.
Se poi le Ruby di turno preferiscono partecipare alle feste del Premier anzichè a quelle dell’Unità (magari per fare la sfoglia) rientra nel loro pieno diritto e non sarà certo una manifestazione alla ricerca della perduta gioventù a cambiare le cose.
Penosi, infine, i comportamenti dei politici di professione che sbavano dalla voglia di eliminare Berlusconi per tornare a sedersi sulle poltrone ministeriali e non sapendo più a che santo votarsi, inutili le persecuzioni giudiziarie e il voyeurismo da buco della serratura, si appoggiano persino alla manifestazione delle veterofemministe.
Mentre costoro perseverano nei loro giochini il Popolo Sovrano sa che il suo interesse sta nella prosecuzione dell’esperienza governativa di Centro Destra tenuto conto anche che dietro l’angolo, in agguato, ci sono 135 miliardi di euro che la BCE (a proposito perché non scendono in piazza contro l’Usurocrazia e lo strozzo bancario legalizzato???) si appresta a chiedere all’Italia, che dovrà farsene carico per 45 miliardi nel 2011, 45 miliardi nel 2012 e 45 miliardi nel 2013 … e chi potrà (vorrà) metterci la faccia dopo che … indagato per Piazza Fontana e Peteano … indagato per l' attentato a Re Umberto I° … indagato per lo scandalo della Banca Romana ...  indagato per l' omicidio di tal Caio Giulio Cesare … indagato per una cena con 12 amici … indagato per la Strage degli Innocenti … indagato per il Genocidio dei Dinosauri … indagato per una mela stupefacente a tali Adamo ed Eva... se non Berlusconi? 
Se non ora quando? Prima!! Verrebbe da dire ... Perché le donne e gli uomini che cominciano a combattere il “Berlusconi di turno" per amore  della libertà, della dignità e dell'umanità, finiscono per combattere anche la libertà, la dignità e l'umanità pur di combattere Berlusconi.
Il nostro interesse, di ciascuno di noi, anche degli elettori della sinistra, sta mell’ampliare le libertà individuali.
Il partito dei guardoni e delle tasse (in piazza con le vetero femministe) rappresenta esattamente la negazione di società fondata sulla Libertà.

Il Segretario de LA DESTRA Guardiagrele
Paolo Damiano