‎La DESTRA

"La DESTRA è slancio vitale, volontà di potenza, spiritualismo laico, estetica della politica, saldezza morale, lealtà, onore, fedeltà alla parola data, coerenza con propri ideali, amore verso il popolo, capacità di sacrificio." A. Romualdi

La Destra Teatina c'é



PER INFORMAZIONI:

Ballerini Gianluca – Poggiofiorito/Arielli – 338 9088257
Damiano Paolo – Guardiagrele – 338 2014538
De Felice Edoardo – Ari -  334 7688767
Di Ciano Bruno – Lanciano – 339 2353296
Guarracino Anna Rita – Ortona – 328 8787400
La Monaca Vincenzo – Chieti – 328 6180367

INDENNIZZI AUTOMATICI ENEL

L’autorità dell’energia elettrica e del gas, con apposita delibera, impone ai “fornitori” di energia elettrica, l’obbligo di corrispondere delle minime somme a chi ha avuto la disgrazia di rimanere senza corrente.
         Attenzione: tutti hanno il diritto, anche chi ha scelto altri fornitori di corrente come, a solo esempio, SORGENIA, EDISON, EGEA, ENERGRID, EXERGIA, TELENERGIA ecc.
Questi rimborsi, però, sono soggetti a limitazioni in base a: numero abitanti del comune ove viene fornita corrente; durata del disservizio; potenza impegnata.
Sulla pelle del Cittadino il disagio è il medesimo sia che abiti a Roma (con oltre 2.700.000 abitanti) o a Pedesina, in Provincia di Sondrio (con circa 30 abitanti).
La differenziazione tra i Cittadini è incostituzionale, a nulla valendo qualsiasi giustificazione “tecnica” di ENEL DISRIBUZIONE o chi per lei.
Io ho usufruito del sito http://www.petizionionline.it/, ove, peraltro, è aperta la petizione per lo scioglimento di EQUITALIA, per proporre una petizione popolare all’Autorità dell’energia elettrica e del gas. Per l’adesione e la firma è sufficiente inserire nome, cognome e una mail. Se non volete far figurare il nome, è possibile anche questo. Il tetto di firme è stato fissato in 50.000 firme, per avere la possibilità anche di presentare un progetto di legge.
Chiunque ha avuto dei problemi con l’ENEL, o peggio, ha subito dei torti, o chi vuole ripristinare i propri diritti Costituzionali, è invitato a firmare la petizione e a divulgarla in ogni modo.
Personalmente metto a disposizione la mia professionalità per poter aiutare a risolvere casi di mala gestione, di noncuranza, soprusi, eventualmente operate dall’ENEL, o chi per essa. I miei recapiti sono visibili al seguente link: https://plus.google.com/106252604865890160542/about

Stefano Flajani

Mani

Storace e Buonasorte in Abruzzo

Ieri, giovedì 23 febbraio, Il Segretario Nazionale Storace e il responsabile Nazionale dell’organizzazione del partito Roberto Buonasorte hanno incontrato la Destra abruzzese e molisana.
Nell’affollata sala consiliare del Comune di Pescara sona stati ribaditi i temi che sono la proposta politica de La Destra, attualmente l’unico partito capace di schierarsi senza remore contro il grave disagio sociale conseguenza delle infelici scelte del Ministro Monti.
Chiaro il messaggio di Storace “Dobbiamo mettere a fuoco tre obiettivi: la sovranità del nostro popolo, che è anche sovranità politica, perché sono i cittadini che devono decidere chi debba rappresentarci; la sovranità monetaria, perché vogliamo la nazionalizzazione della Banca d’Italia; e la sovranità economica, perché vogliamo che sia il popolo, attraverso il suo governo, a decidere delle sorti della patria e di come stare in Europa: la scelta non deve venire dall’alto, da Bruxelles. Crediamo che questo governo abbia finito di sfasciare gli italiani e occorre rapidamente tornare a un governo legittimato dalla volontà popolare”. In sintesi, elezioni subito.
il 3 Marzo La Destra scenderà  in piazza per chiedere il rispetto della democrazia e la sovranità monetaria e  politica.  Questa è la giusta battaglia, e, visto che la nostra forza sono i numeri, bisogna marciare in tanti, bisogna riempire Roma di italiani onesti e convinti.
L’Abruzzo risponde all’appello con 7 pullman già confermati ed almeno altri 2 in dirittura d’arrivo.
Il 3 Marzo saremo tutti a Roma per il corteo tricolore che partirà alle 14,00 da piazza della Repubblica per raggiungere piazza della Bocca della Verità dove Storace concluderà la manifestazione. Non mancheranno i “cordiali saluti” al Sindaco della Capitale.

Chiunque voglia partecipare, al di là dei credo e delle appartenenze politiche, può contattare i componenti del Direttivo Teatino:

Ballerini Gianluca – Poggiofiorito/Arielli – 338 9088257
Damiano Paolo – Guardiagrele – 338 2014538
De Felice Edoardo – Ari -  334 7688767
Di Ciano Bruno – Lanciano – 339 2353296
Guarracino Anna Rita – Ortona – 328 8787400
La Monaca Vincenzo – Chieti – 328 6180367

La Monaca Vincenzo
Direttivo Provinciale – La Destra Chieti

Il “MIRACOLO” DI AURITI

Filettino è un comune del Lazio, in provincia di Frosinone, situato al confine con l'Abruzzo. Conta 500 abitanti eppure lo hanno conosciuto in tutto il mondo...Tutto merito dell'ambizioso sindaco Luca Sellari che vuole far diventare il suo comune un principato rendendo la comunità autonoma e indipendente. Autonomia e indipendenza che sarebbero più che garantite dalle risorse del territorio: Filettino infatti, possiede uno dei bacini idrici più grandi d'Europa e la sua acqua arriva ai rubinetti di Roma e a quelli di altri cinquanta paesi. Fino ad ora però, il comune non ha mai ricevuto alcun rientro economico da parte dello stato o della regione. Il sindaco si è stancato e così ha iniziato anche a battere moneta: "Fiorito" è il nome della nuova moneta che è in rapporto di 2:1 con l'Euro (un Fiorito vale circa due Euro). Lo stesso rapporto che aveva il SIMEC del nostro Prof. Giacinto Auriti che, dopo la Rivoluzione Francese vantava la Rivoluzione Guardiese con la quale voleva trasformare, come soleva dire, la sua e nostra amata Guardiagrele in una “piccola Svizzera”. Non sappiamo come il sindaco di Filettino voglia utilizzare il "Fiorito" ma conosciamo bene il metodo utilizzato del professore “contadino” che tanta speranza portò all'economia della nostra Comunità. Permettetemi, allora, di ricordare brevemente il metodo rivoluzionario del Prof. Giacinto Auriti (anche nel caso in cui Sellari decidesse di imitarlo): I Guardiesi cambiavano gli euro (all'epoca erano le lire ma per semplificare parliamo di euro, tanto per il nostro discorso non cambia nulla) con i SIMEC.  Auriti per ogni euro dava un SIMEC. Ciò significa che cambiando uno stipendio di 1000 si ottenevano 1000 SIMEC. Il bello, ed ora fate attenzione, era che un SIMEC valeva 2 euro quindi cambiando 1000 euro in SIMEC si ottenevano 1000 SIMEC del valore di 2000 euro. In questo modo i consumatori di Guardiagrele potevano spendere il loro stipendio acquistando merce per 2000 euro invece che per 1000. Auriti riusciva così a raddoppiare il potere di acquisto di tutti i suoi concittadini. Naturalmente, dato che non tutti i fornitori dei commercianti accettavano i SIMEC e dato che alcuni beni dovevano per forza essere pagati in euro (benzina, autostrada, tasse, ecc) i guardiesi dovevano anche riconvertire i loro SIMEC in euro e tornavano da Auriti (che aveva il "borsino" sotto casa sua in Piazza Santa Maria Maggiore). Il lettore più attento noterà che in questa situazione compare un problema: se Auriti aveva emesso un totale di, facciamo un esempio, un milione di SIMEC e di conseguenza possedeva in cassa un milione di euro, come avrebbe fatto a riconvertire i SIMEC in euro considerando che un SIMEC valeva 2 euro? Gli sarebbe servito il doppio di quello che possedeva, ovvero 2 milioni di euro…  Auriti aveva già considerato il problema e lo aveva risolto grazie alle sue doti di grande studioso della moneta: la soluzione che aveva utilizzato era la "velocità di scambio".          Apro una parentesi: la crisi, da un lato, è stata determinata con la “vendita”, a Enti Istituzionali, dei così detti Derivati che sono strumenti finanziari dipendenti dal valore sul mercato delle attività cui fanno riferimento,  il cui guadagno viene dato a partire da un futuro tempo “x” ma se, come è avvenuto, vengono fatti “cadere” da azioni speculative, la perdita è immediata e a compensazione dell’acquisto si deve andare ad indebitamento. E, dall’altro, dalla rarefazione monetaria. Ovvero, come ha messo in essere anche Monti, dal ritiro di liquidità dal mercato che, però, per il solo fatto di circolare crea opportunità economica e movimentazione commerciale. Auriti aveva calcolato che era impossibile che tutti i guardiesi fossero andati contemporaneamente a riconvertire i SIMEC in euro e quindi, se ci fossero andati un po' alla volta, come fu, lui avrebbe avuto sempre a disposizione gli euro per tutti. E dico che il Professore, forse inconsciamente, aveva adottato la massima del: ”Il nemico si combatte con le sue stesse armi” ... Scusate, ma non è lo stesso calcolo del sistema bancario? E se tutti ritirassero la propria “liquidità” di proprietà? Le banche “private” fallirebbero! Così i banchester hanno limitato la liquidità in circolazione, indirizzato e sovra ordinato il prelievo con i banco-mat  … Ma pensate un po’ a cosa accadrebbe se questi banco, una mattina, diventassero tutti “matti” per un virus nel sistema informatico e non si potessero più fare prelievi per fare la spesa, comprare medicine, mettere benzina, ecc. ... Non l’hanno considerato …? O forse sì … e dopo le manovre lacrime e … scorrerà il sangue.     Resta il fatto che con questo semplice metodo, il professor Auriti insieme all'allora, è d’obbligo dirlo ed è doveroso riconoscerglielo, sindaco di Guardiagrele, Franco Caramanico,riuscì ad ottenere quello che BCE, FMI e gli economisti e i monetaristi di tutto il mondo non hanno neanche mai sognato di raggiungere: potere d'acquisto doppio per ogni cittadino. Magari a Filettino o in qualche altro comune si ripeterà il "miracolo".
Il Segretario de LA DESTRA Guardiagrele Paolo Damiano

SANGUE NELLE VENE

Brutta storia, un pessimo no quello pronunciato da Mario Monti alle Olimpiadi per Roma 2020. Le grancasse che stanno a sinistra battono contro Alemanno; Bossi ghigna contro Roma; il Pdl nordista gode sperando di vedersi strizzare l’occhio dai leghisti; tutti dimenticano che la mazzata l’ha presa una Nazione che rinuncia, per volontà del suo incredibile premier non votato da nessuno, ad un evento sociale, culturale, sportivo. Mondiale!                                                                
E’ una vergogna per l’Italia e oggi dobbiamo chiederci se e’ vero che questa scelta e’ determinata dalle ragioni legate al debito, che fine faremo nel 2020. Saltellando da un no all’altro, Monti e i suoi tecnici porteranno questo paese alla rovina, siamo già nella recessione, come hanno iniziato a dire le sirene di regime, ma io continuo ad aggiungere ... più profonda.
            Per giustificare il suo “no” alle Olimpiadi, Monti ha detto: “ Abbiamo davanti 20 anni di sacrifici....
 Intanto, non lo sapevamo affatto, come invece sembra voler far percepire il premier. O meglio, ancora la cosa non era stata esplicitata. Invece adesso è ufficiale, se anche il "professore" ha parlato così chiaro.                                                                                                                        
Ma il punto è che le parole di Monti, sebbene credo vadano considerate per "difetto" sulla durata del purgatorio, sono una vera e propria bomba. Perché comunque esplicitano una data, una ipotesi di "fine pena". Sulla quale, come tutti i condannati dopo aver ascoltato la sentenza, vale la pena di ragionare.                                                                                                                              Voi quanti anni avrete, tra vent'anni? Siete disposti a vivere vent'anni d'inferno e a ritrovarvi tanto avanti negli anni (già anziani?) il giorno in cui - e sono solo previsioni - si potrà tornare, secondo Monti, semplicemente ai livelli ante-crisi in cui peraltro non è che si stava poi così bene? Ma senza andare troppo in là, ce ne è abbastanza per fermare ogni tipo di investimento, personale o aziendale, per bloccare immediatamente ogni spesa, ogni rata, ogni cosa: per vent'anni, nisba, niente da fare. Nessuna ripresa, nessun miglioramento rispetto ad adesso. Anzi, semmai andrà peggio, proprio per il processo dell'effetto domino innescato dalle misure appena prese e da quelle che presumibilmente saranno prese a breve.                                                                      
Insomma questo è quanto. Ce ne è abbastanza per una rivoluzione, se solo gli italiani capissero cosa significa. Se solo avessero ancora sangue nelle vene.
Il Segretario de LA DESTRA Guardiagrele Paolo Damiano

GUERRA CLIMATICA

Siamo a più di quaranta vittime per l'ondata di maltempo e neve che si è abbattuta in Italia. È un bollettino di guerra ... persa. E la metafora con la guerra non è occasionale. Perché, mentre abbiamo inviato costosissimi contingenti militari a combattere sanguinose quanto inutili e controproducenti guerre prima in Iraq, ancora in Afghanistan e infine in Libia, accade che alcuni comandi territoriali dell'esercito italiano alla richiesta di soccorso dai comuni colpiti dalla neve, non solo non si sono precipitati ad aiutare, ma al contrario hanno inviato in modo solerte il conto preventivo delle spese …  Con l’Art. 11 della Costituzione l’Italia ripudia la guerra pertanto se i nostri sold(at)i “volontari” in tempo di pace(?), non intervengono in queste situazioni di emergenza a Protezione dei Civili mi … dite perché e per che cosa li paghiamo? Per giocare a risiko nelle caserme?
            Dovrebbe rispondere il generale-ministro della difesa Giampaolo Di Paola che ha il potere effettivo di indirizzare l'operatività delle Forze Armate. Che però tace. Del resto come stupirsi di questo silenzio? Il ministro-generale della Nato Di Paola, con vellutato e ovattato appoggio bipartisan, sta per comprare ben 131 cacciabombardieri F-35 al costo complessivo di più di 15 miliardi di euro, l'equivalente del 40% della finanziaria lacrime e sangue del governo tecnico Monti. Un costo che andrà ad aggravare pesantemente il debito pubblico e che sarà finalizzato alla guerra. L' F-35 infatti è uno strumento, "fulmineo, distruttivo e inaspettato", di morte, è concepito per le missioni di attacco, compreso il first strike, il micidiale primo colpo con missili armati anche di testate atomiche ... alla faccia della Costituzione.
            Un solo F-35 costa almeno 110 milioni di euro. Quanti spazzaneve si possono comprare con il costo di un solo cacciabombardiere di morte? Cosa merita un paese che, per riempire gli arsenali militari, cancella la sicurezza civile e i servizi sociali? E sorge un’altra domanda:
            E se per pura ipotesi fossimo sotto "attacco climatico" ...                                                                      A detta dei meteorologici il muro anticiclonico Russo responsabile di questa situazione meteo è assolutamente anomalo sia per vastità che per pressione.                                                                           
      La teoria che bombardando la ionosfera con onde ad altissima energia possa avere ripercussioni sulla crosta terrestre (terremoti) lo aveva dedotto gia a inizio del secolo scorso lo scienziato Nikola Tesla! Non si sa se il sistema è HAARP (fa parte dell’arsenale d’armi del Nuovo Ordine Mondiale controllato dalla Iniziativa di Difesa Strategica (S.D.I.). Modulando i segnali in frequenze bassissime, cioè onde ELF o VLF, si potrebbe «vedere ciò che succede nel sottosuolo, individuando bunker, silos di missili, e altre installazioni sotterranee di Stati avversi. Le ricerche mirano inoltre all’accrescimento delle tempeste e la deviazione dei flussi di vapore nell’atmosfera terrestre determinando inondazioni e tempeste controllate, che danneggerebbero inevitabilmente l’economia e l’assetto idrogeologico di qualsiasi paese vittima di eventuali attacchi.) o qualcosa di simile, quello che è probabile è che abbiano un sistema per riscaldare gli strati atmosferici mediante onde elettromagnetiche o similari, più altre cosette ancora che scopriremo vivendo … o meglio morendo, se andiamo avanti così verso una Nuova Guerra, è il caso di dire, FREDDA! … Il Parlamento Russo, la Duma, ha rilasciato nel 2002 il seguente comunicato, firmato da 188 deputati: "Sotto il programma HAARP, gli Stati Uniti stanno creando nuove armi geofisiche integrali, che possono influenzare gli elementi naturali con onde radio ad alta frequenza. Il significato di questo salto è comparabile al passaggio dall'arma bianca alle armi da fuoco, o dalle armi convenzionali a quelle nucleari". Alcuni scienziati temono che la ionosfera possa collassare per squilibrio elettrico, concludendo: "Possiamo davvero rischiare di manomettere qualcosa che ancora non comprendiamo del tutto, e che appartiene ad ogni forma di vita (non solo umana) su questo pianeta?" Del resto non è una novità, delle armi climatiche, ne parlava già il generale Fabio Mini che non è l'ultimo arrivato.                                Due rigassificatori sono fuori uso, non si capisce bene perché ... Neve assurda in Algeria e Tunisia ... Nello stesso tempo la Russia rallenta le forniture di gas, l'Iran non ci vende più da subito il greggio, i prezzi si impennano, artatamente i mass-media strombazzano contro Putin e Ahmadinejad per far crescere una sorta di “odio” dell’opinione pubblica che quando sarà ben lobotomizzata non avrà remore ad accettare un prossimo e già pronto (sarebbe in corso … guarda il caso ... la dislocazione di 15.000 militari americani in Israele per ... delle “esercitazioni” congiunte ) intervento militare contro i due e … allargato alla Cina.                                                        ... La guerra moderna è già in corso e viene combattuta a volte anche con colpi di terremoto o anomalie climatiche varie, come le presenti nevicate in grado di mettere fuori uso città come Roma.                                              ... Ma se per qualcuno queste sono tutte cavolate è però evidente che gli U$A si stanno isolando e invece della polizia mondiale sono diventati i ganghester mondiali. I bulli mondiali, sono governati da dei pazzi e devono essere fermati, ma non dobbiamo dargli nessuna scusa (crisi Africa mediterranea, Medioriente …) per convincere gli occidentali a supportare una terza guerra mondiale … perché è questa che vogliono e non l’avranno mai!
Paolo Damiano

Camerata Paolo Di Nella…… Presente

Paolo Di Nella , ragazzo romano, aderente al Fronte della Gioventù, fu colpito alle spalle la notte del 2 febbraio, mentre con Daniela attaccavano manifesti a P.zza Gondar per l'esproprio di Villa Chigi; forse un sasso invisibile come il coraggio di chi lo ha aggredito. Era il 1983, l'Italia aveva già vinto il mondiale, Pertini faceva ancora il Presidente e l'Italia viveva una delle pagine buie della sua storia. Paolo morì dopo sette giorni di agonia, era il 9 febbraio, il cranio fracassato, aveva 20 anni ed ancora oggi non si capisce perché. Ma il suo ricordo resta vivo, una ferita indelebile, nella memoria della sua gente. Camerata Paolo Di Nella PRESENTE !Pertini faceva ancora il Presidente e l'Italia viveva una delle pagine buie della sua storia. Paolo morì dopo sette giorni di agonia, era il 9 febbraio, il cranio fracassato, aveva 20 anni ed ancora oggi non si capisce perché. Ma il suo ricordo resta vivo, una ferita indelebile, nella memoria della sua gente. Camerata Paolo Di Nella PRESENTE !faceva ancora il Presidente e l’Italia viveva una delle pagine buie della sua storia. Paolo mori dopo sette giorni di agonia, era il 9 febbraio, il cranio fracassato, aveva 20 anni ed ancora oggi non si capisce il perché. Il suo ricordo resta vivo,  una ferita indelebile nel ricordo della sua gente.

10 Febbraio - FOIBE OLOCAUSTO ITALIANO

Questa commemorazione è per noi un momento nel quale, celebrando il Giorno del Ricordo, istituito con Legge n. 92 del 30 marzo 2004, restituiamo la dignità alla memoria delle migliaia d’italiani trucidati barbaramente sul confine orientale e dei 350.000 connazionali costretti all'esilio dalle terre natie di Istria, Fiume e Dalmazia per sfuggire alla repressione dei partigiani del Maresciallo Tito e alla sistematica pulizia etnica attuata nei confronti dei cittadini italiani.
È  l'occasione per dimostrare che la storia non può e non deve essere strumento di lotta politica ma parte integrante della cultura e della tradizione di un popolo, senza amnesie né colpevoli dimenticanze, per mantenere vivo il ricordo della tragedia del confine orientale italiano nel culto delle memorie, nella difesa dei valori civili e culturali di cui sono depositari, nel ricordo del sacrificio collettivo dell’esodo, nella solidarietà con i meno fortunati.
Il Segretario de La DESTRA Guardiagrele Paolo Damiano

La Destra Teatina: Ci vediamo il 3 marzo

Eravamo in tanti, eravamo pronti ma "Ci fregò la neve". Poco male, ci vediamo il 3 marzo.






Rinviata manifestazione 4 febbraio - Cominicazione ufficiale

Un po’ di telefonate, uno sguardo negli occhi, responsabilità: non possiamo esporre la nostra gente al rischio di un viaggio pericoloso, soprattutto al ritorno, sulle strade ghiacciate di queste terribili e freddissime giornate. Così e’ maturata la decisione di sospendere la manifestazione nazionale di domani a Roma, a causa del maltempo che sta devastando l’Italia e prenotare di nuovo lo stesso percorso per sabato 3 marzo, quando al centro dei guasti prodotti dal governo Monti ci saranno le tensioni sociali prodotte sul tema del lavoro e saremo alla vigilia dell’infausta firma del trattato europeo di bilancio.
Ma a pesare sulla nostra decisione è stato anche il sindaco di Roma, che ci ha rivolto un significativo appello a rinviare il corteo “viste le condizioni di maltempo crescente fra oggi e domani”. Alemanno ha espresso l’auspicio di evitare “disagi non solo per i manifestanti ma anche per la città di Roma, essendo evidente la portata della manifestazione”.
Ho visto il segretario cittadino di Roma, Dario Rossin, col responsabile dell’organizzazione, Roberto Buonasorte, e il capo della segreteria politica, Gabriele Limido, e abbiamo convenuto di rispondere responsabilmente e positivamente all’appello rivolto dal sindaco di Roma. In piazza ci torniamo appunto fra quattro settimane, il 3 marzo.
Non c’e’ neppure da esprimere rammarico. E’ vero che da tutta Italia c’e’ gente che vorrebbe comunque mettersi in marcia, e questo e’ davvero commovente. Ma una classe dirigente responsabile ha il dovere di riflettere. E ci sono, in queste ore, almeno due elementi su cui ragionare. Il primo e’ legato alle centinaia di pullman e mezzi privati che avremmo sottoposto davvero al pericolo; il secondo e’ che nel mezzo di quella che in queste ore si sta dimostrando una vera e propria emergenza nazionale non avrebbe molto senso urlare in piazza per le dimissioni del governo. Cambia poco se lo si fa tra quattro settimane. Quattro settimane non ci restituiscono la democrazia negata; non ci ridanno la gragnuola di tasse che ci stanno colpendo all’impazzata; non rasserenano le categorie massacrate dalle liberalizzazioni di cartone che hanno risparmiato i monopoli; non rendono pubblica Bankitalia; non frenano gli appetiti di Angela Merkel e non rendono meno suddito Mario Monti rispetto agli eurocrati che ci strangolano dalle banche continentali.
Saremo ancora di più, sabato 3 marzo. Ripartiamo con la catena di facebook e con la nostra meravigliosa organizzazione. E, come si dice, alla fine sarà più bella la nostra vittoria.