‎La DESTRA

"La DESTRA è slancio vitale, volontà di potenza, spiritualismo laico, estetica della politica, saldezza morale, lealtà, onore, fedeltà alla parola data, coerenza con propri ideali, amore verso il popolo, capacità di sacrificio." A. Romualdi

Orgogliosi di esserci.


Abbiamo, noi militanti e dirigenti de La Destra, un dovere, che corrisponde ad una missione: restituire all’Italia un movimento politico degno della grande tradizione nazionale, popolare e sociale che la destra italiana ha rappresentato per decenni. Con la sua vocazione a governare e a rappresentare un popolo più intransigente che estremista. Il popolo più appassionato che c’è, il più esigente e insieme il più generoso.
Al congresso, il secondo della nostra giovane storia, dobbiamo andarci consapevoli della responsabilità che abbiamo verso questa nostra gente, che attende da tempo l’ora della rivincita contro chi ha tradito i nostri ideali. Quel tempo arriva se siamo capaci di cogliere l’occasione, se sappiamo trovare le parole giuste per risvegliare le coscienze di chi ha pensato che la destra fosse altrove. No, e’ qui.
Sono certo che lo capiscono tutti, compresi i nostri sette dirigenti che inizialmente non avevano sottoscritto la mia mozione. Assieme al segretario generale del congresso, Livio Proietti, li ho voluti incontrare, per capire se ci fosse un dissenso politico. E ho parlato anzitutto con Adriano Tilgher, che fino ai giorni scorsi ha coraggiosamente animato il nostro dibattito interno. Alla fine credo che il dissenso su una mozione, promossa da lui ed Esposito, possa rientrare, perché sento il dovere della sintesi come impegno morale.
Il fatto che le firme siano solo due – e l’ho detto di fronte al presidente Buontempo, e agli altri componenti dell’esecutivo Ernesto Pezzetta e Manuel Negri (il Presidente Rastrelli e l’on. Vittorio Messa non avevano potuto partecipare) – non deve rappresentare l’alibi per dividere. Ma uno stimolo in più per cercare di comprendere come restano insieme anime e intelligenze. E credo che ci riusciremo, perché non vedo la volontà di spaccare tutto. Nemmeno sul mitico mondo di Facebook.
Differenze di linguaggio più che di politica, ad esempio, sulle alleanze; sull’euro e sulla Nato proposta di discussione culturale – in gioco sono le nostre tradizionali concezioni sul primato della politica sull’economia e il sogno di affermare un’egemonia europea sui due blocchi di ieri e sullo scontro di oggi tra Occidente e Islam – più che volontà di affermare una proposta politica suscettibile di essere bollata come anacronistica in questo tempo debole.
Lavoriamo, verso il congresso, unitariamente. E se proprio dobbiamo caratterizzare la nostra offerta in modo altro rispetto agli alleati-competitori, mettiamo anche l’accento sull’identità che ci viene dalle nostre più belle pagine di storia. Io continuo a sognare un’accademia di cultura che faccia capire ai più giovani che nel fascismo non ci sono state solo ombre, ma importanti e imponenti realizzazioni sociali. Il rifiuto a parlarne e’ cedimento culturale.
Non e’ riproposizione di un modello passato, ma rivendicazione di una storia nazionale tutta intera.
Per l’oggi e il domani la proposta politica racchiusa nella mozione Cantiere Italia, quella che reca la mia firma e propone la mia ricandidatura, e’ tutta rivolta al sociale, ad una nuova agenda da proporre alla politica. E non c’èdavvero nessuno, in questa nostra bella destra, che la respinga.
Avanti, dunque, verso Torino. Abbracciati alla nostra bandiera, orgogliosi di esserci.
Nessuno escluso.

Francesco Storace.

Nessun commento:

Posta un commento