‎La DESTRA

"La DESTRA è slancio vitale, volontà di potenza, spiritualismo laico, estetica della politica, saldezza morale, lealtà, onore, fedeltà alla parola data, coerenza con propri ideali, amore verso il popolo, capacità di sacrificio." A. Romualdi

Anche l'Italia ha il "suo" Ron Paul: Francesco Storace

"Aboliamo le banche centrali", "estinguiamo il debito pubblico", "ritiriamo le nostre truppe dall'estero", "restituiamo valore reale alla moneta", "mandiamo a casa una classe dirigente corrotta e piegata alle logiche lobbystiche".
Frasi tipiche di un esponente della destra italiana penserete voi, e magari proprio del nostro segretario Storace.
Giusto, ma non solo: a pensarla così è anche il repubblicano Usa Ron Paul. Uno che, al contrario di tanti, ha saputo mantenere i nervi saldi anche all'indomani dell'11 settembre: "Se abbiamo degli attacchi mafiosi negli Stati Uniti, non andiamo mica a bombardare l'Italia?!".
Insomma, nonostante le inevitabili differenze in ambiti quali il ruolo dello Stato nell'economia e nella società, chiaramente dovute alla diversa cultura che in materia distingue Europa e Stati Uniti, si potrebbe dire che Ron Paul è un po' lo Storace a stelle e strisce.
Come Storace, Anche Ron si definisce un politico tutto d'un pezzo, che non ha mai cambiato idea (le sue battaglie parlamentari contro l'alta finanza risalgono agli anni '80, tempi non sospetti) e che non ha mai tradito il suo elettorato.
Un elettorato giovane, e in particolare molto "internettiano". I due infatti figurano entrambi nella "top 3" dei leader politici più seguiti sul web nei rispettivi Paesi: Storace ha in Italia un seguito enorme, con migliaia di visite quotidiane sul proprio blog (sistema comunicativo di cui il segretario è stato tra i pionieri nel nostro Paese) e più di 40mila fans su Facebook (per darvi un'idea, più del doppio di quelli di Casini, Bossi e Fini messi insieme), Paul (tuttora tra i papabili per la nomination repubblicana alle elezioni del 2012) vince invece costantemente ogni sondaggio effettuato in rete da qualsiasi società di rilevazione statistica. Numeri non indifferenti, che denotano grandi capacità comunicative e innovative. 
Numeri che però, evidentemente, non bastano a farsi notare dai mass media: si direbbe infatti che i due siano tra i più grandi nomi ad essere esclusi dal dibattito televisivo nei rispettivi Paesi. Ron Paul pare abbia subito una vera e propria "damnatio memoriae" da parte di network come Fox News e di quotidiani come il Daily Mirror: escluso dai dibattiti, e addirittura cancellato dai risultati delle primarie in occasione del "super tuesday" del 2008, quando al suo posto proprio il Daily Mirror inserì in classifica il già ritirato Rudy Giuliani.
Censure frutto delle posizioni scomode e fastidiose, soprattutto in materia finanziaria, che i due leader hanno assunto: se per la classe politica italiana, l'attuale crisi economica causata da banche e alta finanza è risolvibile affidando il governo del Paese proprio a un esponente italiano delle banche e dell'alta finanza, Storace non la pensa proprio nello stesso modo, e al congresso di Torino diventa il primo segretario di partito italiano nella storia a parlare apertamente di signoraggio bancario. Non è da meno Ron Paul, che in materia porta avanti battaglie decennali, intensificatesi negli ultimi anni a causa della crisi economica.
E anche in politica estera la vicinanza salta all'occhio: ritiro immediato dalla maggior parte degli scenari di guerra (come l'Afghanistan) delle truppe dei propri Paesi, a vantaggio di politiche di sostegno sociale.
Insomma, i punti di convergenza tra i due sono tanti, e di sicuro uno di questi è anche la forza comunicativa, la propulsione programmatica che li caratterizza, che permette loro di "bucare il video" nelle occasioni in cui presenziano a dibattiti televisivi. Censura permettendo.
Non ci resta che augurare ad entrambi il successo che meritano!
Ora affiliamo la nostra militanza e dedichiamoci alla grande sfida. Mobilitiamoci in ogni provincia per esportare dal congresso di Torino le idee di cui Gioventù Italiana è stata pioniera e avanguardia. Manifestiamo davanti alle sedi delle banche, iniziando dalla Bankitalia e dalle succursali dell'italico paese del gruppo Goldman Sasch. Facciamo sentire a tutti che questo non è il nostro governo, che questo non è il parlamento che ci rappresenta, che questa non è la fine della democrazia, italiana.

Gianni Musetti
Segretario nazionale Gioventù Italiana

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