‎La DESTRA

"La DESTRA è slancio vitale, volontà di potenza, spiritualismo laico, estetica della politica, saldezza morale, lealtà, onore, fedeltà alla parola data, coerenza con propri ideali, amore verso il popolo, capacità di sacrificio." A. Romualdi

Storace: Alfano e il bipolarismo.

Dunque, adesso uno dei problemi della politica è organizzare un incontro, si spera riservato… tra Alfano, Bersani e Casini, ovvero i tre capi di una maggioranza che se potesse si prenderebbe a randellate. Non ci dovrebbe essere Fini, ma ci si abituerà. Era destinato a contare moltissimo, ha capito che non conterà più nulla.
Con Alfano è ovviamente abbastanza difficile parlare di politica – l’uomo è molto impegnato ed ama colloquiare via sms – e allora qualche consiglio non richiesto via internet glielo diamo. Anche perché, come mi ha riferito ieri al telefono uno dei suoi principali collaboratori, Angelino ama la rete e questo mi fa piacere. Mi farebbe ancora più piacere se prendesse qualche sana abitudine. Ad esempio, quella di consultare i soggetti con cui dovrà fare la campagna elettorale.
Già, fra poco si vota. Tra marzo 2012 e primavera 2013, il tempo è comunque poco. Se la parola di Alfano ha un fondamento di verità – e non ho dubbi visto che il tema che affronto ora e’ stato ribadito anche domenica dal presidente Berlusconi in un’ampia intervista al Corriere della Sera – dal bipolarismo non si scappa. Ovvero, la politica delle alleanze prima del voto e non dopo, resta un principio dal quale non si sfugge. Con questa legge elettorale o con quella che dovesse venire. Quindi, esiste un spazio politico in cui La Destra si deve cimentare per portare consensi alla coalizione in cui sceglie di militare.
Siccome i voti si ottengono in ragione della coerenza e/o degli obiettivi che si portano a casa, è bene che Alfano nella sua agenda di incontri cominci a prevedere che prima di andare a colloquio con i partners della sua incredibile maggioranza, si veda con i leghisti, con i gruppetti che stanno in Parlamento e con chi in Parlamento non ci sta ancora, ma è in grado di organizzare una carrettata di voti utili alla bisogna. Ad esempio, gli consiglieremmo di togliere dal tavolo ogni possibile discussione su questa colossale banalità dello ius soli, che anche se la pronuncia il capo dello Stato sempre banalità è I figli degli immigrati diventeranno italiani quando acquisiranno la cittadinanza italiana. Accade in tanti paesi d’Europa e del mondo, non si capisce perché ora dobbiamo cambiare in Italia. E’ vero quel che dice Fini (“e pensare che quando l’ho detto mi chiamarono compagno”) e proprio perché è vero è altrettanto giusto dire che Napolitano non è’ esattamente quello che una volta si sarebbe chiamato camerata. Lui conserva le sue idee, noi non rinunciamo alle nostre. Se invece il Pdl la pensa come il presidente, Napolitano e Fini diventa difficile fare campagna elettorale insieme. Magari, se proprio di immigrati dobbiamo parlare, si ragioni attorno ai diritti negati agli italiani e a loro figli o alle carceri che devono ospitare gli stranieri che commettono reati in casa nostra.
Poi, se magari si parla di economia, ad Alfano (nel pre-incontro) suggeriremmo di proporre temi di impatto sociale. Dal nostro congresso è uscita una piattaforma di proposte su cui lanciare una proposta di rassicurazione dei ceti sociali più deboli. Casa, lavoro, servizi sociali sono diritti degli italiani e qualunque governo, Monti compreso, deve assicurarli. Se non lo fa, va giù. E’ il minimo sindacale….
P.s. Ovviamente non ci interessano sottosegretari in questo governo. Con le banche abbiamo solo debiti, siamo tutti sotto signoraggio….
Francesco Storace.

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